Apre al pubblico per la prima volta la casa futurista di Giacomo Balla a via Oslavia

casa di balla

Contenuti dell'articolo

In occasione dei 150 anni dalla nascita, il Maxxi di Roma celebra Giacomo Balla (1871-1958) con un progetto eccezionale. Ossia l’apertura al pubblico, per la prima volta, della sua casa futurista a via Oslavia a Roma. Un’opera d’arte totale, e una mostra al Museo nazionale delle arti del XXI secolo che ne evidenzia “la straordinaria contemporaneità e crea una connessione nello spazio e nel tempo”. La casa dove Balla visse e lavorò dal 1929 sino alla morte a partire da venerdì 25 giugno si potrà visitare ogni fine settimana. Per oltre 5 mesi, fino a domenica 21 novembre. Le visite, preparate e condotte dall’Ufficio Educazione del Maxxi, saranno scaglionate su diverse fasce orarie e suddivise per gruppi di 8 persone. La prenotazione è obbligatoria su www.maxxi.art.

Balla abitò nella casa con la moglie Elisa e le figlie Luce ed Elica

Dopo diversi anni in via Nicolò Porpora, in un antico edificio conventuale con affaccio sul verde di Villa Borghese, il maestro del Futurismo si trasferì nell’appartamento di via Oslavia a Roma. Con la moglie Elisa e le due figlie Luce ed Elica, anch’esse pittrici, che l’hanno abitata e custodita fino agli anni Novanta. La casa è protetta da vincolo di tutela dal 2004. Nello stesso anno, è stata oggetto di un primo intervento di restauro. Mentre ulteriori lavori di messa in sicurezza sono stati realizzati nel 2018 dalla Banca d’Italia in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma. Solo oggi, grazie a un lungo e attento lavoro di ricognizione, studio e messa in sicurezza dei beni curato dal Maxxi e dalla Soprintendenza Speciale di Roma, è stato possibile allestire la casa e renderla finalmente fruibile al pubblico, restituendone l’anima.

La prima emozione arriva già dal portone di ingresso

Nella visita, la prima emozione arriva già di fronte al portone con la targhetta/firma FuturBalla. Promessa di meraviglie e sorprese che si sveleranno immergendosi nella straordinaria casa-universo dell’artista. Dal corridoio al soggiorno, dove sarà mostrata ai visitatori la versione italiana del docufilm Balla et le Futurisme di Jack Clemente, Leone d’oro nel 1972 alla Biennale del Cinema di Venezia. Dal celebre Studiolo rosso alle stanze di Luce ed Elica, dalla cucina alla suggestiva stanza da bagno. Un appartamento anonimo e borghese che la famiglia Balla trasforma in una vera e propria opera d’arte, un laboratorio di sperimentazione. Fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa. E tanti oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale.

Una casa piena di luce e colore

Una casa piena di luce, colore e movimento che riflette le idee del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915 ma che va persino oltre. Per Balla il dinamismo futurista si traduce in un continuo creare. E la sua casa diventa un’officina. Ossia una sorta di antica bottega rinascimentale dove oggetti di diverso genere da lui ideati e costruiti per l’uso nella vita quotidiana (tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle), poveri nei materiali ma ricchissimi nella vena creativa, convivono con quadri, disegni, sculture. Alcune importanti opere lì conservate, tra cui disegni e bozzetti preparatori recentemente restaurati dalla Soprintendenza Speciale di Roma ed esposti in parte nella casa in parte al MAXXI, testimoniano le diverse fasi di ricerca dell’artista torinese.

Balla raccoglie anche opere pittoriche delle figlie

Da un iniziale periodo figurativista a cavallo tra i due secoli all’estetica e ideologia futurista degli anni Dieci-Venti (come per esempio i 3 grandi pannelli de Le mani del popolo italiano). A un ritorno, infine, alla pura rappresentazione del reale nell’ultima parte della sua vita. Casa Balla raccoglie inoltre diverse opere pittoriche delle figlie Luce ed Elica. Il progetto “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno” prevede anche un’importante mostra ospitata nella spettacolare Galleria 5 del Maxxi, aperta al pubblico a partire dal 17 giugno. Qui arazzi, disegni, bozzetti, mobili, arredi originariamente parte di Casa Balla, dialogheranno con otto nuove produzioni di architetti, artisti e designer contemporanei internazionali.

In contemporanea una mostra di Balla al Maxxi

Opere inedite create per l’occasione che riflettono sulle numerose suggestioni di Casa Balla come opera d’arte totale, facendo emergere la profonda attualità di pensiero del poliedrico maestro. Creando un collegamento spazio-temporale tra la casa degli anni ’30 e il museo del XXI secolo. Nello spazio della Galleria 5 anche alcuni importanti originali di Giacomo Balla, provenienti da collezioni private, tra cui quelle degli Eredi di Giacomo Balla, e per la prima volta qui riuniti e accessibili al pubblico. Tra questi, la porta del celebre Studiolo rosso, disegni e studi per vestiti, come quello realizzato per Luce, provenienti dalla Fondazione Biagiotti Cigna e dalla Collezione Laura e Lavinia Biagiotti, che dispongono di un patrimonio di oltre 300 opere di Balla.

La mostra frutto di varie collaborazioni istituzionali

Infine, la versione filmica del lavoro digitale Camera Balla di Space Popular. Una ricostruzione virtuale di Casa Balla progettata senza averne mai visto lo spazio fisico, ma solo attraverso le suggestioni dei racconti e delle immagini, realizzato con il supporto di Mastercard. Il lavoro sarà fruibile integralmente su www.maxxi.art e, in esclusiva fino al 30 giugno, su priceless.com. Frutto di una significativa sinergia interistituzionale, il progetto è prodotto e realizzato dal Maxxi in collaborazione con la Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il supporto della Direzione generale Creatività contemporanea del ministero della Cultura e il contributo di Banca d’Italia e degli sponsor Laura Biagiotti, Mastercard e Cassina.

(Foto da: RivistaStudio)