Aprilia, “Mi avete fatto aspettare troppo”: e distrugge l’ingresso del pronto soccorso
Si era stancato si aspettare il suo turno. E, una volta esaurita la pazienza, ha iniziato ha dare in escandescenze, iniziando a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso del pronto soccorso, fino a distruggerla.
La furia al pronto soccorso di Aprilia
È successo nei giorni scorsi al pronto soccorso di Aprilia. Dopo una segnalazione al 112, i Carabinieri della Stazione locale sono intervenuti all’interno dell’ospedale. Poco prima, un 62enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, aveva danneggiato la porta scorrevole d’ingresso del pronto soccorso. La sua furia ha dimostrato che, evidentemente, non stava poi tanto male…
Alla base del gesto, secondo quanto ricostruito, la prolungata attesa necessaria per completare gli accertamenti sanitari. Un tempo vissuto come insopportabile, che si è trasformato in rabbia e poi in violenza contro la struttura. I militari hanno identificato l’uomo, che è stato deferito in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per danneggiamento aggravato di edificio pubblico.
Devasta il pronto soccorso e il condomino, ma torna libero grazie a un cavillo
Quello dei giorni scorsi non è un episodio isolato. Anzi. Negli ultimi mesi gli ospedali di Aprilia e Latina sono stati più volte al centro di episodi di aggressioni a medici e infermieri, atti vandalici e danneggiamenti ai pronto soccorso. C’è stato il caso del 61enne che ha devastato non solo i reparti ospedalieri di Aprilia e Latina, ma anche il proprio condominio, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Una vicenda che ha fatto discutere perché, nonostante 29 testimoni, l’uomo è tornato libero, alimentando polemiche e senso di impotenza tra operatori sanitari e cittadini.
In un altro episodio più recente, sempre ad Aprilia, un paziente ha minacciato il personale sanitario dopo aver protestato per i tempi di attesa, costringendo medici e infermieri a rifugiarsi in una stanza e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. A Latina, invece, un infermiere è stato colpito durante il turno di notte, mentre cercava di calmare un paziente agitato.
Personale sanitario sotto pressione continua
Quello che accade nei pronto soccorso di Aprilia e Latina è lo specchio di un problema più ampio. Attese lunghe, reparti affollati, personale insufficiente. E una linea sottile che separa la comprensibile esasperazione dalla violenza vera e propria. A farne le spese sono quasi sempre medici, infermieri e operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni difficili e, sempre più spesso, senza adeguate tutele. La comprensione del disagio non può mai giustificare la violenza contro beni pubblici e operatori sanitari. Perché l’attesa può esasperare, ma non giustifica la violenza. E chi entra in un ospedale dovrebbe sentirsi curato, non pronto a combattere.