Aprono le scuole, i genitori organizzano la vigilanza fai da te

Arriva la riapertura delle scuole, e i genitori sono sempre più preoccupati. Perché i contagiati dal virus covid 19 stanno risalendo, almeno nei numeri. E i nuovi banchi monoposto sono disponibili solamente in parte. Nemmeno per tutti gli Istituti. In più, c’è una corsa febbrile per mettere tutto a norma in questi ultimi giorni. E siccome si è arrivati all’ultimo momento, c’è sempre il rischio di sbagliare qualcosa. Bisogna sanificare le aule e gli spazi comuni certo. Ma questo secondo il calendario ministeriale dovrebbe essere stato già fatto. Delle mense abbiamo detto sempre su 7Colli. Le lavoratrici sono sul,piede di girerà e senza ulteriori garanzie il servizio potrebbe non essere disponibile. Almeno all’inizio, nelle scuole di competenza comunale. Poi bisogna organizzare i percorsi protetti per l’entrata e l’uscita da scuola. Da evidenziar con nastro adesivo e frecce segnaletica. Stabilire come e se si effettuerà il quarto d’ora di ricreazione. Evitare l’assembramento davanti ai cancelli d’ingresso. E tanto altro ancora. In una situazione nella quale mancherebbero spesso anche le aule. Quegli spazi in più per garantire il previsto distanziamento sociale. Che allo stato attuale sembra quasi impossibile. Almeno nelle classi con 25 o più alunni.
Scuola, sale la preoccupazione. Ci sono 60mila cattedre vuote. E i banchi?

I genitori si organizzano per presidiare gli ingressi nelle scuole. Tra classi affollate e paura degli assembramenti

In molti istituti scolastici della Capitale i genitori si sono organizzati. E hanno messo in piedi una sorta di vigilanza ‘fai da te’. Con la collaborazione dei presidi e la comunicazione al Corpo della Polizia municipale. Per recarsi personalmente la mattina davanti agli ingressi degli Istituti. Con tanto di cartellini di riconoscimento. È chiaro che questi genitori vigilantes non avranno la qualifica di pubblici ufficiali. Ma certamente potranno dare una mano. Per evitare assembramenti.
parcheggi selvaggi e contatti troppo ravvicinati tra gli alunni. Insomma, per garantire al meglio ordine e sicurezza nell’accesso alle lezioni. Vedremo se l’iniziativa funzionerà, e se gli altri utenti delle scuole apprezzeranno. O magari saranno infastiditi. Ma i problemi non finiscono qui. Perché purtroppo mancano strutture abbastanza grandi per accogliere tutti in assoluta sicurezza.

Al liceo Manzi mancano i banchi, al Ruiz i docenti. E si rischiano le ‘classi pollaio’

Al liceo Manzi al Pigneto sarebbero arrivati solamente 430 banchi. Ma ne servirebbero ancora 677, facendo il calcolo degli alunni. E ci sono anche le finestre rotte. Da giugno chiediamo al Municipio di ripararle, ma nessuno si è mosso. Questa la denuncia di Milena Fanizza, una delle rappresentanti dell’Istituto. Che si preoccupa anche del distanziamento sociale. Visto che non ci sono abbastanza banchi, immagino che verrà fatto con le mascherine. Ma non abbiano ancora avuto nessuna indicazione precisa. Al liceo linguistico Ruiz all’Eur invece il problema è diverso. Infatti in questo caso mancano proprio gli insegnanti. Così una sezione è stata soppressa. E nelle tre rimaste, si rischia di avere aule con 27 o 28 alunni. Proteste anche a Monteverde all’Istituto Artom, che dovrà accogliere alcuni studenti della scuola Girolami. Che a loro volta sono costretti ad ‘emigrare’ perché diverse aule dopo un crollo dello scorso anno sono ancora inagibili. Insomma un quadro a dir poco complesso che potrebbe diventare esplosivo al primo incidente di percorso. Che ovviamente nessuno si augura. Ma che per come stanno le cose sembra quasi inevitabile.

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_settembre_06/genitori-vigili-anti-assembramento-7466fb5a-ef98-11ea-94cc-1f80cc642b17.shtml