Ardea, ancora crolli alla Rocca: via al nuovo tentativo di messa in sicurezza

Ardea, la Rocca dove hanno luogo i continui cedimenti di roccia, foto Google Maps

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Ad Ardea il tempo sembra fermo, almeno sul fronte della sicurezza del costone roccioso che domina la storica Rocca. Dopo anni di segnalazioni, sopralluoghi e annunci di interventi, la frana di via Catilina — all’incrocio con via dei Rutuli — torna a far paura. Un nuovo cedimento, di entità ignota, l’ennesimo, ha spinto il Comune a emanare un’ordinanza contingibile e urgente per avviare nuovi (ennesimi) lavori di messa in sicurezza.

Ardea, il documento d’emergenza

Con l’ordinanza n. 225 del 7 ottobre 2025, il sindaco ha disposto un intervento immediato per eliminare il rischio di ulteriori crolli. Il provvedimento parla chiaro: si tratta di una situazione di “grave e imminente pericolo per la pubblica incolumità”. Tradotto: il costone non regge più e minaccia la viabilità, le abitazioni e persino la storica Rocca, simbolo identitario del borgo antico.

L’atto impone l’interdizione dell’area, la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza del versante, ma dietro la freddezza burocratica del testo si nasconde un allarme che non è nuovo.

Ardea, una ferita mai rimarginata

Il costone di via Catilina è da anni una ferita aperta. Già in passato, dopo crolli e smottamenti, erano stati promessi interventi risolutivi. Ma ogni stagione di pioggia porta con sé lo stesso copione: massi che si staccano, recinzioni raffazzonate, e poi l’inevitabile ordinanza urgente.
Un ciclo che si ripete, con la sola differenza del numero sull’atto comunale.

Non è solo una questione geologica: è una questione di gestione. I cittadini lo sanno, e lo dicono chiaramente: “Aspettiamo il prossimo crollo per muoverci?”, si sente mormorare tra i vicoli della Rocca.

La paura dei residenti

Chi vive nei pressi del costone non nasconde la preoccupazione. Le crepe sui muri, le transenne che delimitano le zone pericolanti e l’odore di terra smossa sono ormai parte del paesaggio quotidiano.
Molti ricordano ancora il cedimento di qualche anno fa, quando un tratto di terreno franò a pochi metri da un’abitazione. Allora si parlò di “monitoraggi costanti”, ma oggi, dopo qualche tempo, il rischio appare più concreto che mai.

L’ordinanza attuale non è solo un atto amministrativo: è il sintomo di un problema strutturale mai affrontato fino in fondo. L’ordinanza del comune, tra l’altro, è stata secretata per questione di privacy.

Il mistero dei ritardi

Il nodo irrisolto resta uno: perché si è arrivati ancora una volta all’urgenza? Le relazioni tecniche — alcune datate di anni — avevano già indicato il rischio di crolli. Sono state installate delle reti di protezione, ma che forse sono insufficienti. Ma nel frattempo il tempo e l’erosione hanno continuato a fare il loro corso.

Gli esperti parlano di una roccia instabile, resa fragile dalle infiltrazioni d’acqua e dall’assenza di consolidamenti strutturali. Ma tra relazioni e verbali, la montagna — in questo caso, il costone — continua letteralmente a sgretolarsi.

Il nuovo “tentativo”

La parola scelta dal Comune, “tentativo”, dice molto. Non è il primo, e probabilmente non sarà l’ultimo. L’obiettivo è la messa in sicurezza immediata della parete rocciosa e la tutela della viabilità di via dei Rutuli, arteria fondamentale per l’accesso al centro storico.
Ma quanto durerà questa volta?
L’ordinanza prevede che le operazioni vengano eseguite “senza indugio”, ma non specifica tempi certi né fondi strutturali a lungo termine. In sostanza, si interviene per tamponare, non per risolvere?

Il rischio di perdere la Rocca

C’è poi la questione più simbolica, ma non meno concreta: la Rocca stessa. L’antico borgo, già segnato da decenni di incuria, rischia di perdere uno dei suoi ultimi bastioni naturali.
Un cedimento maggiore potrebbe compromettere non solo la sicurezza delle abitazioni, ma anche l’integrità storica di un’area che rappresenta il cuore identitario di Ardea.

Eppure, mentre la roccia cede centimetro dopo centimetro, la risposta resta affidata a un atto d’urgenza. L’ennesimo. Coperto da privacy.

Un’emergenza che diventa normalità

Il vero pericolo, oggi, è l’assuefazione. Gli abitanti della zona sembrano ormai rassegnati all’idea che i crolli facciano parte del paesaggio, come se fossero fenomeni naturali inevitabili. Ma inevitabili non sono.
Il Comune di Ardea annuncia l’avvio dei lavori, ma senza un piano di prevenzione strutturale, il rischio di tornare al punto di partenza è altissimo. Intanto, tra carte e ordinanze, il tempo continua a scorrere. E il costone continua a crollare.

Ardea, il provvedimento coperto da privacy.

Ardea, la sede del Comune
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