“Ardea nega i documenti sulla sbarra di viale Enea”: cittadini in Tribunale contro il Comune

Ardea, la sbarra di via Ena, foto Google Maps

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Ardea, una richiesta di trasparenza, ossia dei documenti inerenti la sbarra di viale Enea. Un “No‘ secco e perentorio dell’Amministrazione e, infine, il ricorso al Tar. È questa la sequenza che ha portato un cittadino (di cui non è stato reso noto il nome) in rappresentanza di altri cittadini a fare causa al Comune di Ardea. Lo scopo? Ottenere tutta la documentazione relativa a un’opera pubblica. Vale a dire la sbarra automatica installata su viale Enea, al centro di accese polemiche da mesi.

L’istanza, presentata il 3 giugno scorso tramite accesso civico generalizzato, è stata respinta con una risposta giudicata “non pertinente” da parte dell’amministrazione, per bocca del segretario comunale del comune di Ardea. Un comportamento che, secondo il ricorrente, viola il diritto alla trasparenza previsto dalla normativa nazionale.

Cittadini contro comune di Ardea: “Vogliamo i documenti sulla sbarra di viale Enea”

Il 24 giugno 2025, l’interessato ha formalmente depositato un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, chiedendo l’annullamento del provvedimento con cui l’amministrazione ha rigettato il riesame della sua richiesta.

Con il ricorso, è stata avanzata anche la richiesta di condannare il Comune a fornire i documenti richiesti, in base all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 33/2013. La documentazione richiesta – ma non resa disponibile – dovrebbe chiarire l’iter amministrativo che ha portato all’installazione della sbarra e, presumibilmente, la legittimità dell’intervento in un’area ad uso pubblico.

Il Comune si difende

Il Comune di Ardea ha scelto di non rimanere fermo. Con deliberazione di Giunta n. 174 del 16 luglio 2025, l’Amministrazione ha disposto la costituzione in giudizio per difendere le proprie ragioni.

La macchina amministrativa si è subito attivata: il Segretario Generale, nella doppia veste di dirigente ad interim dell’Area 1 Amministrativa e Responsabile per la Trasparenza, ha ritenuto che vi fossero gli elementi necessari per procedere.

La difesa dell’ente è stata affidata all’avvocato Luca Torregrossa, individuato tramite procedura comparativa tra professionisti esterni. Il costo dell’incarico ammonta a 2.524,81 euro, comprensivi di onorari, spese generali, Cassa Forense e imposta di bollo.

Una vicenda che interroga la trasparenza

Il cuore della vicenda resta la trasparenza amministrativa. L’accesso civico generalizzato è uno strumento introdotto per garantire ai cittadini la possibilità di conoscere e controllare l’attività delle pubbliche amministrazioni, senza dover dimostrare un interesse diretto.

Quando un’amministrazione rifiuta o ostacola l’accesso a documenti che dovrebbero essere pubblici, si apre una frattura profonda tra istituzioni e cittadini. Il fatto che il Comune abbia deciso di resistere in giudizio, invece di fornire la documentazione, apre interrogativi sulla gestione dell’informazione e sulla reale volontà di garantire il diritto alla trasparenza.

Il caso simbolo di viale Enea

La sbarra installata su viale Enea è diventata, nel tempo, un caso simbolico. Più volte al centro di segnalazioni, proteste e polemiche, rappresenta per molti cittadini un’occupazione indebita di suolo pubblico o, quanto meno, un intervento mai spiegato con chiarezza alla collettività.

Se il Tar dovesse accogliere il ricorso, il Comune sarà obbligato a rilasciare i documenti richiesti, facendo piena luce sull’iter amministrativo dell’opera. In caso contrario, il rischio è quello di rafforzare un clima di sfiducia e opacità attorno all’operato dell’ente locale.

Un verdetto atteso

La pronuncia del Tar, attesa nei prossimi mesi, potrà rappresentare un precedente significativo per tutte le controversie legate all’accesso civico. In un’epoca in cui la trasparenza è considerata uno dei pilastri della buona amministrazione, il caso di Ardea mette in discussione l’effettiva applicazione di questo principio.

I cittadini, sempre più consapevoli dei propri diritti, non sembrano più disposti ad accettare risposte elusive o silenzi strategici da parte delle istituzioni. In gioco, oltre a una sbarra su una strada comunale, c’è la credibilità stessa della macchina amministrativa.

Ardea, l'area in cui si trova la sbarra di via Enea, foto Google Maps
Ardea, l’area in cui si trova la sbarra di via Enea, foto Google Maps