Ardea si prepara alle prossime elezioni: tornano i partiti, stop all’ “armata Brancaleone”

Ad Ardea scatta già il conto alla rovescia per la tornata amministrativa del 2027. Dopo i tre anni di governo della Giunta Cremonini (giugno 2022–giugno 2025), i partiti, i movimenti e le liste civiche stanno rifondando i propri organici, pronti a presentarsi ai cittadini con nuove idee e progetti sociali. Tra chi è rimasto fedele alla maggioranza in Consiglio comunale e chi ha preso strade diverse in opposizione, è evidente un fermento senza precedenti: cambi di casacca, abbandoni, e nomine fresche che annunciano una stagione elettorale più combattuta che mai.
Prove tecniche di voto con i referendum di giugno
Prima di lanciare ufficialmente la campagna, molti schieramenti approfitteranno del turno dei 5 referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno per testare la mobilitazione degli elettori. Tra un “suggerimento” e l’altro si coglieranno i primi segnali di affinità o insofferenza verso i possibili schieramenti in campo.

Scaramucce interne e “rimescolamento di carte”
Se può sembrare presto pensare già al 2027, chi frequenta i corridoi della politica locale sa che, fin dal primo giorno di legislatura, si cura più il proprio “orticello di partito” che il programma con cui si è chiesto il voto. In questi ultimi dodici mesi, malumori e scaramucce interne hanno spesso fatto traballare la maggioranza, ma anche le file dell’opposizione, generando un vero rimescolamento delle carte tra i consiglieri eletti nel 2022.
Strategie e competenze: ingredienti per il successo
Chi aspira a governare Ardea sa che non basta una buona idea: serve padroneggiare le regole non scritte della politica, conoscere il territorio palmo a palmo, districarsi tra le procedure amministrative e saper dialogare con i residenti. Occorrono empatia, capacità comunicativa e, non da ultimo, una consistente dotazione di risorse da investire in manifesti, incontri pubblici e social media. Ma il vero banco di prova sarà la concretezza delle proposte, la loro fattibilità e la determinazione con cui si portano avanti.
L’eredità del 2017: tra civiche e “Grillo parlante”
Non si può ignorare il precedente delle elezioni del 2017, quando l’“armata Brancaleone” delle numerose liste civiche venne spazzata dai cinque stelle. Il comico Beppe Grillo, con la sua retorica della discontinuità e la promessa di un reddito di cittadinanza universale, catturò il malcontento di un elettorato spaesato, strappando Ardea agli schieramenti tradizionali.
I cittadini rutuli non erano infatti diversi dal resto degli italiani, anzi… Nel 2017 Ardea assistette alla fioritura di decine di liste civiche, un vero e proprio esercito di alternative locali che avrebbe dovuto contendere il governo cittadino ai partiti nazionali. Invece, la frammentazione della coalizione civica si rivelò decisiva: divisi in troppi micro-raggruppamenti, non riuscirono a raccogliere voti a sufficienza per contrastare l’onda del Movimento 5 Stelle, guidato dal carismatico Beppe Grillo.
In un momento di diffuso smarrimento e sfiducia, il M5S cavalcò il malcontento proponendo l’idea di un reddito di cittadinanza che avrebbe “tolto dalla fatica” gli elettori. Tra comizi che somigliavano più a “spettacoli di piazza” e un messaggi populisti, il “Grillo parlante” conquistò fiducia e voti, portando Ardea a una svolta mai vista prima.
Il ritorno dei grandi partiti
Pochi mesi dopo l’insediamento della Giunta Savarese, i partiti nazionali di destra, sinistra e centro hanno iniziato a riprendere vigore a livello locale. A fare eccezione è stato Fratelli d’Italia, già saldamente presente sul territorio grazie a un nucleo di militanti, attivisti e simpatizzanti che hanno saputo mantenere alta la bandiera del proprio schieramento. Con il loro impegno, sono riusciti a conquistare un seggio in Consiglio Comunale, un risultato tutt’altro che scontato in uno scenario dominato fino ad allora da schieramenti civici.
L’“armata Brancaleone” e la sfida mancata
Quel mosaico di liste civiche, ribattezzato non a caso “armata Brancaleone”, aveva unito forze politiche dal profilo ideologico spesso opposto sotto un unico scopo: sconfiggere il Movimento 5 Stelle. Ma la coesione di facciata si rivelò fragile. Passata la frenesia della campagna, i contrasti interni sono emersi presto, dimostrando quanto fosse difficile governare insieme a persone con visioni divergenti. La promessa di un’alleanza solida è svanita presto, lasciando il campo a un rapido ritorno dei coordinamenti locali dei grandi partiti.
L’esperienza, fallimentare, si è così dissolta, lasciando spazio alla ricostituzione dei gruppi di Forza Italia, Partito Democratico, Lega e Noi Moderati (anche grazie all’apporto di “Cambiamo” di Toti). Fratelli d’Italia e M5S, che avevano mantenuto la loro identità dal 2017, hanno consolidato la propria presenza, mentre gli altri schieramenti hanno rialzato le serrande per prepararsi alle prossime sfide elettorali.
Verso le elezioni 2027
Adesso la vera domanda per gli elettori di Ardea è: quale linea politica saprà incarnare al meglio i valori promessi in campagna elettorale, trasformandoli in azioni concrete e durature? Se venisse tradito il mandato morale sottoscritto in cabina, le strade più coerenti restano due: dimissioni immediate o, quantomeno, un cambio di gruppo trasparente, senza sotterfugi né “parcheggi” nel gruppo misto in attesa di nuove convergenze.
Le danze elettorali sono già cominciate: sarà interessante seguire l’evolversi delle strategie politiche di Ardea, fino al voto che designerà i nuovi protagonisti del governo cittadino.
Massimo Catalucci