“Arrivati i seicento euro”. Per campare tre mesi (video)

Seicento euro in tre mesi. E che ci fai…

Parlate pure quanto volete, voi che state al governo, in Parlamento, alla regione o in Campidoglio. Ma la realtà drammatica di Roma sta anche in questa intervista al titolare di un bar tabacchi che racconta quello che sta passando assieme al padre.

Seicento euro per tre mesi…

“Abbiamo chiuso il bar la sera del 10 marzo”. E lo hanno riaperto lunedì 4 maggio. Lui e suo padre. E i dipendenti? In cassa integrazione, anche per capire il volume d’affari che si sarebbe sviluppato. “Ad oggi devo dire che basta mio padre perché non c’è nessuno…”,

“I nostri dipendenti non hanno ricevuto ancora nulla, ma anche noi abbiamo le nostre difficoltà”.

Ma non avete ricevuto i 600 euro. “Certo, ma in tre mesi”, è la risposta agghiacciante al reporter di Tv2000. “Sono veramente pochi…”.

E il giovane commerciante ha anche la testa per azzardare una proposta. “Bisogna pensare a una vera e propria rivoluzione sulla parte burocratica”.

“Semplificateci la vita”

Aiutare l’imprenditore “non tanto ad avere liquidità oggi, ma la semplificazione domani”. Noi imprese diciamo allo Stato di aiutarci “per non far perdere il lavoro ai nostri dipendenti”.

Ma abbiamo la sensazione che parole così logiche andranno di nuovo a scontarsi contro il muro di una politica sempre più sorda e incapace di decidere per il futuro dell’impresa.

Ne parlano tutti, di parole ce ne sono tantissime, ma ad essere assenti sono i fatti che pure erano stati promessi. Immaginare di procurare ristoro a un commerciante elargendo seicento euro in tre mesi è davvero una bestemmia. Uno schiaffo in faccia.