Assolti Guzzanti, Miccoli e Alzetta per l’occupazione a San Lorenzo. L’attrice: “Non avevano prove”

Assolta Sabina Guzzanti e altre undici persone per l’occupazione della sede dell’ex cinema Palazzo nella zona di San Lorenzo avvenuta nell’aprile 2011. Il giudice monocratico ha pronunciato la sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto” oltre che per l’attrice, fra gli altri, anche per Marco Miccoli, del Pd, per l’ex consigliere capitolino Andrea Alzetta e per Nunzio D’Erme.
La sentenza dopo un processo durato nove anni
Lo scorso 15 gennaio la procura aveva chiesto una condanna a sei mesi per tutti gli imputati per occupazione arbitraria di edificio altrui. L’iniziativa fu giustificata dagli organizzatori del blitz come una protesta per la nuova destinazione del cinema e a far scattare le indagini fu la denuncia presentata dalla società Camene spa affittuaria dell’edificio che ospitava la sala cinematografica.

Alla lettura della sentenza di assoluzione era presente in aula Sabina Guzzanti, difesa dall’avvocato Francesco Romeo. “Sono felice – ha commentato Guzzanti dopo la pronuncia del giudice – siamo stati 9 anni sotto processo senza una prova. Non e’ stato uno stress da poco e non e’ giusto. Era chiaro a tutti che c’era stata una sollevazione popolare, di quartiere”.
Chi sono gli altri assolti con Sabina Guzzanti
La Procura di Roma aveva chiesto una condanna a sei mesi di carcere per l’attrice Sabina Guzzanti ed altre 11 persone in relazione alla vicenda dell’occupazione della sede dell’ex cinema Palazzo, a Roma, che risale al 2011. Il pm, nell’udienza del 15 gennaio, avevaa sollecitato la condanna anche per gli ex consiglieri capitolini Andrea Alzetta e di Nunzio D’Erme.
Nei confronti delle 11 persone l’accusa era di invasione arbitraria di terreni o edifici altrui. Gli indagati nell’aprile del 2011 diedero inizio all’occupazione dell’immobile dell’ex Cinema Palazzo, nel quartiere San Lorenzo a Roma, per protestare contro la destinazione della struttura a sala giochi. Sono accusati di avere “in concorso tra di loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso – si legge nel capo d’imputazione – arbitrariamente invaso al fine di occuparlo lo stabile sito in Roma in piazza dei Sanniti”.