Astral, da Mallamo a (forse) Simeone: nomine, voci di corridoio e retroscena di una ‘rivoluzione’
Astral, l’ora della rivoluzione sta per scoccare. Nei prossimi giorni, infatti, nella società partecipata della Regione Lazio che si occupa della progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione amministrativa di circa 1.500 chilometri di strade regionali, verranno nominati i nuovi vertici. E finalmente si saprà se, dopo 23 anni, avrà finalmente un Consiglio di Amministrazione. O se continuerà a restare l’unica partecipata regionale con un Amministratore Delegato.
Chi va e chi viene
La prima “partita” è stata vinta dall’assessore regionale Giancarlo Righini che, nella lotta interna al centrodestra, ha battuto la fazione guidata da Claudio Lotito, che spingeva per la riconferma dell’ingegner Antonio Mallamo, da oltre 12 anni saldo al comando di Astral e, chissà come, benvoluto dalla destra e dalla sinistra. Mallamo, nominato per la prima volta dall’allora neo governatore del Lazio Nicola Zingaretti nel 2013, era stato riconfermato dall’esponente del Pd altre tre volte. Ma lo Statuto parla chiaro: massimo 3 mandati. E 4 (il primo più 3 conferme) sono sembrati sufficienti, se non troppi, a chi ha preferito evitare anche il quinto.
Al momento la società è amministrata, in maniera provvisoria, da Gianluca Lega, presidente del collegio sindacale. Ma nei prossimi giorni al posto di Mallamo arriverà – quasi sicuramente, salvo imprevisti dell’ultimo minuto – Pino Simeone. Ma con quale ruolo? Righini spinge per avere un Cda. E, per quanto Simeone sia un politico navigato, di certo non è un tecnico come Mallamo, che nel suo curriculum può vantare il titolo di ingegnere. Quindi il ruolo di Amministratore Unico potrebbe non essere indicato per la sua figura.
Giochi fatti… ma non del tutto?
E qui entrerebbero i giochi politici e le lotte intestine ancora in atto, che potrebbero anche spiegare come mai, quasi alla fine di settembre, ancora non ci sono le nomine. Adesso, contrariamente al passato, c’è la concreta possibilità che il successore di Mallamo venga nominato Presidente (quindi affiancato da un CdA) e non Amministratore Delegato, se non addirittura – ma questa sarebbe una scelta davvero remota – Direttore Generale. Il “gioco politico”, però, è tutto nelle assegnazioni del tipo di deleghe e di poteri che si andranno a dare proprio al Direttore Generale.
Più poteri si danno al Direttore Generale, meno ne ha il Presidente, che diventa una figura di semplice “presenza” e non di “sostanza”. È qui che si gioca la vera partita e si capisce chi vince davvero. E chi comanda.
Mallamo, da Astral alla Cisterna Valmontone
L’ingegner Antonio Mallamo, comunque, non esce di scena. Anzi, resta “nell’orbita”. Pur lasciando il ruolo di Ad di Astral, gli rimane quello di Commissario Straordinario Collegamento Stradale Cisterna Valmontone e Relative Opere Connesse, che gli era stato conferito dal vice presidente del Consiglio Matteo Salvini. E con lui potranno andare “fino a un massimo di sette esperti o consulenti, scelti anche tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione”, come si legge nel Decreto n. 16 Prot. n. 0019533 del 27/06/2025 a firma dello stesso Mallamo. Voci di corridoio sussurrano che, ad andare con l’ormai ex deus ex machina di Astral, sarebbero i suoi fedelissimi della partecipata della Regione Lazio.
Dirigenti e funzionari che – sempre secondo voci di corridoio – potrebbero essere presi in antipatia da chi resta in Astral. E che, almeno fino al completamento della bretella, avrebbero una nuova collocazione. Certo, non sarebbe un posto a tempo indeterminato, ma conoscendo i tempi biblici delle opere italiche, molti potranno raggiungere i requisiti pensionistici.
Stazione Appaltante
Nello stesso Decreto n. 16 Mallamo mette le cose chiaro. E revoca ad Astral il ruolo di stazione appaltante per la Cisterna Valmontone. Prima, infatti, nel doppio ruolo di Ad della partecipata della Regione Lazio e di Commissario Straordinario della Bretella, sarebbe stato al tempo stesso “controllore e controllato”.
Ora si legge che “considerato per l’esecuzione degli interventi, i commissari straordinari possono essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici (…)” e “il Decreto del Commissario Straordinario n. 2 del 20 aprile 2022, con cui è stata nominata ASTRAL S.p.A. quale soggetto attuatore/stazione appaltante a supporto del Commissario“, decreta di “revocare il Decreto del Commissario Straordinario n. 2 del 20 aprile 2022” e “di avvalersi delle strutture di ASTRAL Spa per l’espletamento del proprio incarico“. Almeno qui, sembra di capire chi comanda…