Astral, finisce l’era Mallamo: al via in Regione fase di transizione collegiale

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Da deus ex machina a figura isolata, la caduta era nell’aria. Righini vince la partita interna al centrodestra, Lotito e Fazzone escono sconfitti. Con una nota ufficiale e una stretta di mano digitale si chiude il lungo capitolo di Antonio Mallamo alla guida di Astral (Azienda Strade Lazio). Ingegnere, per oltre dieci anni considerato il deus ex machina della società, Mallamo ha visto concludersi il suo mandato in un clima di tensione interna al centrodestra.

Astral, guerra delle poltrone sotto l’ombrellone: scaduto il mandato di Mallamo, scontri tra FI e FdL per il comando

La fine di un’epoca in Astral

Il saluto istituzionale arriva dall’assessore regionale Giancarlo Righini, il primo a spingere per un cambio al vertice, che ha ringraziato l’ormai ex presidente per “dedizione, competenza e spirito di servizio”. Un commiato formale, dietro cui si nasconde però una lunga e aspra battaglia politica.

Le guerre interne al centrodestra

La caduta di Mallamo non è stata un fulmine a ciel sereno. Da mesi la guerra per le poltrone infiammava i corridoi della Regione Lazio, con colpi assestati a più riprese. A sostenere la riconferma di Mallamo erano due figure di peso di Forza Italia, il senatore Claudio Lotito e l’europarlamentare Claudio Fazzone: la loro strategia puntava sulla continuità, affidandosi a un presidente esperto, conoscitore della macchina amministrativa e poco incline a rivoluzioni improvvise. Ma la linea di Righini, più incline a cambiare equilibri, ha prevalso. Così, la “vecchia guardia” ha dovuto arrendersi, vedendo sfumare la propria strategia politica.

La sconfitta di Lotito e Fazzone

Il duo Lotito-Fazzone ha puntato sulla stabilità, ma in un contesto dove la coalizione di centrodestra non è un blocco monolitico, anche la continuità può diventare un punto di attrito. Questa volta, a vincere è stato il fronte opposto, che ha trasformato il cambio di vertice in un successo politico.

La vittoria, però, non garantisce automaticamente un buon governo: le lotte di potere, in Regione come altrove, non si esauriscono con una sola nomina. Cambiano i protagonisti, ma lo spettacolo resta lo stesso.

Chi guiderà Astral nella fase di transizione

Righini ha annunciato che il nuovo collegio sindacale assumerà un ruolo di transizione. Nel frattempo, Gianluca Lega sarà amministratore provvisorio. Una gestione collegiale, dunque, che promette innovazione, digitalizzazione e continuità.

Promesse che suonano familiari e che, come spesso accade, dovranno misurarsi con la prova dei fatti. Perché nella vita reale, a differenza del teatro, il pubblico non può chiedere rimborsi: resta in platea e attende risultati concreti.

Una svolta politica, non una rivoluzione

La fine dell’era Mallamo rappresenta una svolta interna al centrodestra più che un cambiamento epocale per Astral. La vera sfida per i vincitori sarà trasformare la retorica in risultati tangibili. Per i perdenti, invece, resta la certezza che in politica ci saranno sempre altre occasioni per tornare sotto i riflettori.