Astral, guerra (e accordi?) tra FdI e Forza Italia: il trono di Mallamo traballa, in arrivo un vero CDA

Se Astral Spa, unico ente regionale (100% partecipata Regione Lazio) fosse una trasmissione televisiva, in questi giorni potrebbe chiamarsi “L’aria che tira”. E l’aria che tira all’interno della società che, all’origine, si occupava delle strade della regione – ma che ora cantierizza anche parcheggi, ciclabili e sottopassi – sembrerebbe essere un po’ agitata, vista la scadenza del mandato, il terzo, dell’ingegner Antonio Mallamo.
Si preparano le valigie?
Mallamo, come detto, è al suo terzo mandato. Nominato per la prima volta da Nicola Zingaretti, eletto presidente della Regione Lazio da appena 3 mesi, nel giugno del 2013, viene riconfermato il 5 maggio 2016 e poi ancora il 24 giugno 2019 e infine il 13 luglio 2022, stavolta dalla Giunta Zingaretti bis.

Ma l’ingegnere evidentemente non piace solo alla sinistra. Infatti il leghista Matteo Salvini lo propone Commissario Straordinario del Collegamento Stradale Cisterna Valmontone. Proposta accettata e sottoscritta dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 aprile 2021. Potrebbe restare qualche dubbio su un eventuale conflitto d’interesse tra i due incarichi (controllore e controllato nella stessa persona?), ma tant’è, ormai si è arrivati al fotofinish.
Come si diceva, infatti, le acque in quel di Astral sono alquanto agitate. E, visto che l’ingegnere siede sulla poltrona più alta ormai da oltre 12 anni, quindi da più della metà della vita di Astral stessa, nata nel maggio del 2002, più di qualcuno comincia a non volerlo più sul trono. E vorrebbe fargli fare al più presto le valigie.
Guerre non troppo velate e accordi (quasi) raggiunti
La “guerra” è tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Con la Lega alla finestra. E il Pd al balcone. Tutti insieme appassionatamente. Tanto ormai i partiti esistono solo per avere il contributo elettorale, motivi per litigare e poltrone da spartire. Per i cittadini, invece, non cambia nulla. Tornando ai fatti, rumors molto accreditati darebbero per certe le lotte tra la fazione guidata da Claudio Lotito e Claudio Fazzone di Forza Italia contro la corrente di Giancarlo Righini, di Fratelli d’Italia.
A volere ancora in sella quello che finora è stato il deus ex machina di Astral sono i forzisti. Lotito, tra un malore, un controllo in ospedale e uno scongiuro, non se la passa troppo bene. E, nel turbine del suo periodo “no”, potrebbe trascinare anche Fazzone. Quindi, secondo indiscrezioni, ad avere la meglio sarà Righini e Mallamo ben presto dovrebbe svuotare i cassetti del suo ufficio. Non lo farebbe, però, con il muso troppo lungo. All’ingegnere resterebbe l’incarico di Commissario Straordinario della Cisterna-Valmontone, con l’accordo di portarsi dietro i suoi fedelissimi. Queste, almeno, le voci di corridoio dell’ultimo minuto. Che, oltretutto, danno per certo il fatto che, finalmente Astral avrebbe un CDA e non più un Amministratore Unico, come finora è stato Mallamo, che ha avuto pieni poteri in uno degli enti regionali più “ricchi” del Lazio.
Chi va… e chi viene
Ma se Mallamo se ne va, dopo tutto questo tempo, chi arriva al posto suo? Ovviamente la lotta è feroce. Ma bisogna partire dal fatto che, con certezza quasi assoluta, verrà nominato un Consiglio di Amministrazione. E quindi non sarà tanto l’AD a contare, ma chi avrà le deleghe, assicurano fonti interne ben informate. “La lotta sarà per le deleghe: saranno quelle a dare il vero potere”, assicura un alto dirigente.
Intanto, per il toto-nomi, per Forza Italia (ri)spunta quello dell’ex consigliere regionale Pino Simeone, da Formia ormai senza furore ma con speranza, visto che negli ultimi mesi il l’azzurro è stato proposto per diversi ruoli, senza però mai riuscire ad arrivare a dama. Fazzone ha provato a portarlo alla guida di Cotral (battuto da Manolo Cipolla), senza riuscirci. Poi ha provato con un terzo assessorato per gli azzurri, da assegnare a Simeone, ma anche qui niente da fare. E stessa cosa per LazioCrea. E adesso ecco che ci ritenta. Se non dovesse riuscirci, consigliamo a Fazzone di provare con l’acquasanta.
Da parte di Fratelli d’Italia, invece, ancora non trapela nulla. E proprio il silenzio potrebbe far nascondere l’asso nella manica…