ATAC: sulla metro Anticorruzione a caccia di ladri

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L’Anticorruzione a caccia di ladri sulla metro di Roma. Non c’è pace per l’azienda di trasporti capitolina, stavolta sotto la lente d’ingrandimento dell’Authority finisce l’appalto per le scale mobili. Troppo spesso ferme, troppo spesso rotte. Abbiamo ancora negli occhi le immagini dei tifosi russi venuti per assistere a una partita di calcio all’Olimpico e rimasti intrappolati nella scala mobile che si accartocciava. Lavori fatti male e durati troppo, chiusure oltre i tempi previsti dagli appalti ed altro ancora. Il faldone ora sarebbe nella disponibilità della Corte dei Conti. Che ci dirà se qualcuno ha sbagliato. E nel caso, chi dovrà pagare i danni ai cittadini romani.

L’Anticorruzione a caccia di ladri. E scrive all’ATAC

L’Anticorruzione a caccia di ladri per gli appalti sulla metro di Roma scrive all’ATAC. E chiede informazioni sul contratto di manutenzione degli impianti dopo i guasti nelle stazioni metro Barberini, Repubblica e Spagna. Tutti verificatisi tra il 2018 e il 2019, quello di Repubblica con ventiquattro feriti. La gara fatta da ATAC nel 2016 riguardava l’affidamento della manutenzione delle scale mobili delle linee A, B, B1 e C della metropolitana di Roma. Secondo l’Authority che si occupa di corruzione l’intera procedura sarebbe risultata “non idonea a selezionare soggetti in possesso di adeguata competenza ed esperienza” (www.repubblica.it) .Come dire che chi ha vinto quell’appalto non aveva le carte in regola per essere scelto e selezionato.

Scale mobili rotte nella metro. E l’appalto fa acqua

Scale mobili rotte per mesi nella metropolitana di Roma. Secondo l’ANAC i problemi nel bando di assegnazione dei lavori sono molti. E non risolti. Come il punteggio attribuito alle ditte che parteciparono alla gara. Sembra che si basasse molto sul prezzo, e troppo poco sulla qualità. Con il risultato di risparmiare qualche euro, ma con il rischio di creare disservizi. Se non disastri. Come poi in effetti è stato. Chiarissime le parole contenute nella delibera pubblicata sul sito dell’Autorità Anticorruzione: il punteggio del bando non era “adeguatamente motivato in ordine alla prevalenza riconosciuta all’elemento del prezzo” (www.anticorruzione.it). Ed è stato disposto l’invio dell’intera istruttoria alla Corte dei Conti di Roma per le verifiche del caso.

Caccia ai responsabili (o ai ladri)

Ora è caccia ai responsabili. Se danno c’è stato, bisognerà stabilire di chi è la colpa. Dall’analisi delle carte effettuata dall’ANAC emergerebbero altre carenze nel bando. Come la richiesta di un unico criterio per stabilire la capacità tecnico economica delle ditte partecipanti, legato al fatturato. Per l’Anticorruzione, quel criterio sarebbe carente. L’appalto era stato aggiudicato nel 2016 ad un raggruppamento temporaneo di imprese denominato Metro Roma. Successivamente, i lavori erano stati girati in subappalto alla Schindler. Anche su questo sembra che la magistratura voglia vederci chiaro. E già nel 2017 sempre secondo l’Authority “l’incremento medio della indisponibilità degli impianti, degli intrappolamenti e delle richieste di pronto intervento” era superiore a quanto dichiarato dalle ditte in sede di offerta tecnica.

Dopo i guasti e le polemiche, ATAC ha risolto il contratto con le ditte di manutenzione delle scale mobili della metro nel 2019. E ha iniziato a farsi i lavori da sola. Tutto risolto dunque? Neanche per sogno. L’ANAC è dovuta intervenire di nuovo. Perchè per un solo anno di manutenzioni dalla risoluzione del contratto si sarebbero spesi la bellezza di otto milioni e mezzo di euro. Più del valore dell’appalto originario. In Campidoglio lo sanno? La sindaca Raggi è stata informata? Roba da licenziare tutti. Forse quando la Procura avrà terminato le sue indagini i cittadini romani ne sapranno finalmente di più. Sul perchè a Roma in metro si rischia la pelle. Per un servizio che è fanalino di coda rispetto a tutte le grandi metropoli europee.