Attenzione a fare il bagno con le lenti a contatto: si possono rischiare danni alla cornea

Il caldo non dà tregua, ma se si cerca refrigerio in un bagno in mare o in piscina prima di tuffarsi è meglio togliere le lenti a contatto. l’acqua di piscine, mare, fiumi, laghi e perfino quella della doccia potrebbe essere contaminata da patogeni in grado di provocare infezioni anche gravi. Il più temibile è l’Acanthamoeba, parassita diffusissimo soprattutto nelle acque. In Italia si stima sia responsabile di oltre 400 cheratiti all’anno, in continuo aumento per la maggiore aggressività del patogeno e l’uso sempre più diffuso delle lenti a contatto. L’allerta arriva dagli oculisti, riuniti a Firenze, per il XX congresso dell’International society of cornea, stem cells and ocular science (Sicsso).
Alcuni casi di cheratite da Acanthamoeba non rispondono alle terapie
Purtroppo – riferiscono gli esperti – dal 12 al 50% dei casi di cheratite da Acanthamoeba non risponde alle terapie mediche e comporta la necessità di un trapianto di cornea. Che non sempre risolutivo e fallisce in oltre metà dei casi soprattutto per la tardività dell’intervento. Una speranza arriva dal trapianto di cornea lamellare anteriore, o Dalk, in cui non viene impiantata la cornea a tutto spessore. I risultati di questa tecnica applicata alle cheratiti da Acanthamoeba, presentati al congresso e ottenuti nel nostro Paese, sono soddisfacenti e garantiscono un successo nel 90% dei pazienti. Se l’intervento però viene eseguito precocemente in caso di infezione di grado più severo. L’arma migliore resta tuttavia la prevenzione, seguendo le regole di igiene nell’uso delle lenti a contatto e ricordando di toglierle ogni volta che si fa un bagno.

4 milioni i portatori di lenti a contatto in Italia
“Sono 4 milioni gli italiani che portano le lenti a contatto e in oltre la metà dei casi si tratta di persone giovani o giovanissime con meno di 30 anni. In estate il ricorso alle lenti a contatto per di più aumenta, per vivere con maggiore libertà la bella stagione”. Lo spiega Vincenzo Sarnicola, presidente della Sicsso e membro del consiglio direttivo della Società italiana scienze Oftalmologiche (Siso). La Società ha presentato i dati più aggiornati sulle cheratiti da Acanthamoeba nel nostro Paese. “Le lenti a contatto – prosegue Sarnicola – sono uno strumento formidabile per correggere i difetti visivi. Ma se non si rispettano alcune precauzioni essenziali si rischiano complicanze anche gravi.
Né mare né doccia né piscina con le lenti a contatto
Purtroppo le lenti, specialmente quelle morbide e più porose – mette in guardia l’esperto – favoriscono l’adesione di microrganismi che poi non sempre vengono eliminati dai liquidi di conservazione. Perché in essi non ci sono agenti disinfettanti così potenti. La probabilità che sulle lenti restino germi pericolosi è ancora più alta, poi, se vengono conservate in una semplice soluzione salina. A questo si aggiunge la cattiva abitudine di fare il bagno in mare, in piscina o anche la doccia con le lenti a contatto. Nell’acqua possono essere presenti patogeni che poi, a contatto con l’occhio, provocano cheratiti infettive”. Il presidente della Sicsso sottolinea come “ogni estate c’è un aumento di accessi ai Pronto soccorso per cheratiti da Acanthamoeba, soprattutto al mare o in piscina per la sua aggressività e l’uso sempre più diffuso di lenti a contatto”.
Si verifica un caso al giorno di infezione all’occhio
“In Italia si stima che si verifichi oltre un caso al giorno. Ci sono più di 400 pazienti all’anno e sono in continuo aumento – riprende Sarnicola –. Purtroppo le terapie mediche specifiche non riescono sempre a eradicare l’infezione che non risponde agli antiamebici, difficili anche da reperire nelle farmacie italiane. Il microrganismo non debellato ha così il tempo di penetrare nella cornea e danneggiarla al punto di richiedere un trapianto nel 12-50% dei casi, anch’esso non sempre risolutivo. Il trapianto di cornea classico a tutto spessore fallisce in oltre la metà dei casi e nel 40% dei pazienti si sviluppa un glaucoma. Ossia una malattia oculare associata all’aumento della pressione endo-oculare e alla comparsa successiva di cecità. I rigetti sono frequenti e in alcuni casi purtroppo si arriva perfino a dover enucleare l’occhio”.
Ecco le precauzioni per evitare infezioni
Ecco dunque i consigli per utilizzare le lenti a contatto ed evitare infezioni. Toglierle prima di fare il bagno al mare o in piscina. Lavare le mani prima di toccarle e asciugarle con attenzione. Preferire le lenti a contatto monouso che riducono il rischio di infezione da Acanthamoeba. Pulire i contenitori prima di riporle e sostituirli con regolarità: possono essere ricettacolo e veicolo di germi. Non utilizzare l’acqua corrente per sciacquare e conservare le lenti.