Atti persecutori, botte e insulti contro l’ex fidanzata: arrestato un 39enne

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Un 39enne romano è stato arrestato dai carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Colleferro e della Stazione di Labico con l’accusa di atti persecutori. La vittima, una donna di 32 anni, si è convinta a denunciare ai carabinieri di Labico le continue aggressioni fisiche e le molestie subite dall’ex compagno, che aveva deciso di lasciare a fine dicembre. Proprio i continui comportamenti aggressivi, subiti verso la fine dell’anno, l’hanno spinta a troncare la relazione. L’uomo, rifiutando la decisione della donna di mettere fine al rapporto, in alcune circostanze l’avrebbe aggredita fisicamente, in due occasioni, procurandole anche delle lesioni. Persecuzioni che sono proseguite anche attraverso telefonate continue, messaggi e appostamenti sotto casa.

Le immediate e tempestive indagini condotte dai militari, attraverso la procedura del cosiddetto Codice Rosso, hanno consentito di acquisire tutti gli elementi investigativi relativi ai fatti tempestivamente comunicati all’Autorità Giudiziaria. L’incubo per la donna è finito ieri mattina quando i Carabinieri sono intervenuti sotto l’abitazione della vittima e hanno bloccato l’uomo. Ieri mattina l’indagato per gli atti persecutori è comparso davanti al Gip che ha convalidato l’arresto e ne ha disposto i domiciliari.

Violenza sulle donne: è un problema che riguarda tutti

“Perché accade la violenza sulle donne? Ci ho lavorato con ricerche fatte nelle scuole. Ed è emerso che i ragazzini sono privi di una identità a cui ancorarsi. E quindi cercano l’affermazione di sè attraverso l’impossessamento di ciò che si ha davanti. Il problema dietro è la famiglia che non parla, che non sa cosa dire, che non percepisce quale è il problema; c’è una comunità intorno che non funziona. E’ un problema che riguarda tutti, non solo le istituzioni”. Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato intervenendo in conferenza stampa a Palazzo della Consulta ed ha aggiunto: “Continuiamo a non essere pari, a vedere la donna dalla cintola in giù. Noi maschi abbiamo di che vergognarci”. Il punto è “l’importanza di una educazione ed una interlocuzione che manca fin da piccoli”.