Atti vandalici in una scuola del Torrino: devastati i lavori degli studenti

”Gli atti vandalici compiuti da ignoti ai danni della Scuola Matteo Ricci dell’Eur Torrino a Roma, oltre alla gravità del gesto, sono ancor più ignobili perché i vandali hanno distrutto le opere che i ragazzi della scuola avevano realizzato per condannare la violenza contro le donne. È necessario porre attenzione a maggiori interventi sulla sicurezza, viste le tante criticità che ormai investono la Capitale, in centro come in periferia. Ma ancor più urgente è ricreare nei giovani la cultura del rispetto e del rifiuto della violenza, soprattutto contro le donne, obiettivi che il nuovo pacchetto di norme approvate dal Parlamento mette al centro dell’azione del Governo”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.

A denunciare i fatti il giornalista Sergio Ferraris sulla propria pagina Facebook

«I vandali – scrive Ferraris, che il figlio tra gli alunni dell’istituto – hanno distrutto l’allestimento realizzato dai ragazzi (11-13 anni) in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. «Cancellata l’attività di un’intera settimana di attività e riflessioni con la quale i ragazzi, con gli insegnanti, avevano scritto un grande e simbolico NO alla violenza, con i nomi delle 105 donne uccise dall’inizio dell’anno e piantato un ciclamino rosso come gesto di cura e in ricordo delle vittime.
I 105 fogli sono stati strappati, gettati a terra e ricoperti di spazzatura con un bidone. Il ciclamino è stato sradicato e lanciato sulle scale. Sono state ritrovate a terra anche una spranga e un’asta molto lunga.
Strappare i nomi delle vittime e ricoprirli di rifiuti è esattamente la logica della violenza che le ha uccise queste cittadine. Cancellarne l’esistenza e la memoria, distuggere i simboli di vita come un ciclaminio curato dai ragazzi. Ma c’è di più. Violare una scuola significa violare uno dei pochi punti di comunità rimasti in una società sempre più ripiegata su se stessa, individualista. Questa è la logica di fondo di questa aggressione. Riaffermare che ogni azione di comunità è inutile e che sarà distrutta. Bisogna fare argine a tutto ciò, come hanno fatto argine i 500 mila che hanno sfilato a Roma sabato scorso. E bisogna stare assieme a questi ragazzi perchè è importante che non si sentano soli di fronte a tutto ciò».