Aurora, l’ospedale l’ha lasciata andare a morire (Video)

Aurora Grazini foto fb

Aurora, 16 anni e già se ne è andata. All’ospedale di Viterbo l’avevano liquidata “non è niente” e l’avevano rispedita a casa sua a Montefiascone. Ma proprio lì è morta. E adesso bisogna spiegare chi ha sottovalutato, che cosa è successo e se si poteva evitare questa nuova tragedia di sanità.

Aurora Grazini (nella foto) era stata portata in ospedale perché negli ultimi tempi accusava malori e aveva perso molto peso. I medici, al termine di alcuni accertamenti, avevano deciso di dimetterla e lei era andata a dormire. Ieri mattina i genitori l’hanno trovata morta nel suo letto. La Procura di Viterbo ha aperto un’inchiesta e procede per omicidio colposo. Il procedimento, coordinato dal Procuratore Paolo Auriemma, è al momento contro ignoti.

La politica fa rumore

Ovviamente la politica deve far vedere che si agita prontamente, fa rumore. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto sapere di aver inviato una task force di ispettori all’ospedale di Belcolle per accertamenti sull’accaduto. E anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha disposto l’immancabile audit clinico sul decesso della giovane “per verificare le procedure cliniche eseguite presso l’ospedale prima delle dimissioni”. Tanta fuffa, ma una sedicenne è morta. Loro, ministro e assessore, ci faranno sapere che tutto è a posto. Si copre sempre.

Speriamo che almeno risposte alla tragedia possano  arrivare dall’autopsia, che sarà eseguita martedì nel nosocomio viterbese: l’esame dovrà chiarire le cause del decesso e accertare se la ragazza fosse affetta da qualche patologia o malformazione congenita mai diagnosticata.

Il malessere di Aurora

I carabinieri della compagnia di Montefiascone  stanno ricostruendo le ultime ore di vita della ragazza: il malessere dell’ultimo periodo e il malore di ieri, quello che l’aveva portata all’ospedale. E la Procura ha anche disposto l’acquisizione di tutta la certificazione medico-sanitaria della ragazza per ricostruire al storia del suo stato di salute presente e passato, verificare eventuali pregressi. In questo senso la documentazione è stata acquisita anche presso il medico di famiglia.

A ricordare Aurora anche un post sul profilo Facebook della scuola che lei frequentava, l’Iiss Dalla Chiesa: “Il tuo sorriso, la tua allegria, la tua bellezza, la tua simpatia, il tuo ricordo illumineranno sempre la nostra strada. Ciao Aurora, ovunque tu ora sia devi sapere che continueremo ad amarti”.

Qui sotto il servizio del telegiornale regionale del Lazio di ieri.