Autostrada Roma-Fiumicino: al via il maxi parcheggio da 67mila metriquadri davanti la Fiera: Tribunale boccia la Regione Lazio

Via libera al parcheggio da 67mila e 700 metri quadrati (quindi poco meno di 7 ettari totali) lungo l’autostrada Roma–Fiumicino, all’altezza della “Tenuta della Chiavichetta”, proprio davanti alla Fiera di Roma.
Un’area molto ampia che, a ovest, confina con la Fiera di Roma, a sud con Dragoncello, ad est non è lontana dal prestigioso Sheraton hotel ed è chiusa, a nord, dall’autostrada Roma-Fiumicino.

Così ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che con una sentenza ha accolto il ricorso presentato dalla società A. Parcheggi, proprietaria dell’area.
A finire sotto la lente è stato il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) approvato dalla Regione Lazio nel 2021 (Giunta Zingaretti bis), una sorta di super Piano Urbanistico regionale.
Il Tar ha annullato, limitatamente all’area oggetto del ricorso, la classificazione che qualificava quei terreni come “paesaggio naturale agrario”, bloccando di fatto ogni possibilità di sviluppo edilizio, incluso il progetto parcheggio incluso nel Piano Urbano Parcheggi (PUP) di Roma già nel 1991.
Parcheggio sull’autostrada Roma-Fiumicino fronte Fiera: un progetto ‘dimenticato’
La società A. aveva denunciato che, nonostante l’area fosse già destinata a parcheggio da oltre trent’anni, il nuovo PTPR della Regione Lazio non aveva tenuto conto della preesistenza dello strumento urbanistico attuativo.
Un’omissione grave secondo i giudici, perché il PUP, approvato nel 1991 e recepito nel PRG del 2008, costituisce uno strumento urbanistico pienamente valido.
Il Piano regionale, secondo la ricorrente, ha cancellato tale destinazione senza un’adeguata istruttoria. Il Tribunale ha condiviso questa posizione, affermando che la Regione avrebbe dovuto considerare la presenza di un progetto già formalmente approvato e previsto dalla normativa vigente, permettendone l’attuazione previa autorizzazione paesaggistica.
L’errore della Regione Lazio (Giunta Zingaretti bis)
Il cuore della sentenza sta nella violazione dell’articolo 63 del PTPR stesso, che consente di completare strumenti urbanistici attuativi approvati prima della legge regionale 24/1998, a patto che sia acquisita l’autorizzazione paesaggistica.
Proprio questa previsione è stata ignorata dalla Regione Lazio, Giunta Zingaretti bis, che ha classificato l’intera area come “paesaggio naturale agrario” senza neppure menzionare il progetto preesistente.
Secondo i giudici, questo comportamento rivela un vizio di istruttoria e una palese disattenzione al quadro normativo e urbanistico vigente. È da qui che discende l’annullamento parziale del PTPR per la parte relativa ai terreni della A. Parcheggi.
Non basta la tutela paesaggistica a bloccare tutto
La Regione Lazio e il Ministero della Cultura avevano difeso la classificazione dell’area come zona a tutela paesaggistica, richiamando la vicinanza con la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Tuttavia, il Tar ha precisato che la presenza di vincoli paesaggistici non esclude automaticamente la possibilità di realizzare opere, soprattutto quando già previste da piani urbanistici validi.
Non è sufficiente, ha spiegato il Tribunale, la vicinanza all’autostrada o alla Riserva per giustificare un diniego totale alla trasformazione. Anche in contesti paesaggisticamente delicati, resta possibile intervenire nel rispetto di autorizzazioni specifiche.
Un’area strategica per la mobilità
L’area interessata si trova in una posizione cruciale per la viabilità e la logistica romana: a ridosso del Grande Raccordo Anulare, lungo l’asse Roma-Fiumicino e proprio davanti alla Fiera di Roma, uno dei poli fieristici più rilevanti d’Italia.
Il progetto del parcheggio, previsto per oltre 67mila metri quadrati, rientrava originariamente nelle strategie pubbliche per decongestionare il traffico e supportare eventi di grande richiamo.
Ora, con la sentenza del Tar, il progetto può essere finalmente sbloccato, aprendo la strada alla realizzazione di un’infrastruttura attesa da anni.
Nessuno svuotamento del diritto di proprietà
Respinta, infine, la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla ricorrente in merito alla mancanza di indennizzo. Il Tar ha chiarito che i vincoli paesaggistici non danno diritto a compensazioni economiche, poiché si tratta di limiti insiti nella natura del bene e già previsti dalla legge.
Inoltre, nel caso specifico, il diritto di proprietà non è stato annullato: la realizzazione del parcheggio resta possibile, proprio in virtù dell’applicazione dell’articolo 63 del PTPR.
Una decisione destinata a fare scuola
Questa sentenza segna un punto fermo nei rapporti tra strumenti urbanistici e tutela del paesaggio: la pianificazione territoriale non può ignorare ciò che è già stato legittimamente previsto e approvato. In questo caso, la coerenza con il Piano Urbano Parcheggi è risultata decisiva per il buon esito del ricorso.
La Regione Lazio dovrà ora rivedere la propria pianificazione sull’area, tenendo conto del vincolo rappresentato dal PUP. E con ogni probabilità, il cantiere del maxi parcheggio potrebbe finalmente partire, dando una nuova spinta alla mobilità e ai servizi a ridosso della Fiera di Roma.
Regione Lazio e Ministero hanno il diritto di ricorrere contro tale sentenza del Tar al Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa.
