Avvocato lasciato dalla ex va fuori di testa. A processo dopo dieci anni di persecuzioni

Era stato lasciato dalla ex moglie nel 2012, oltre dieci anni fa. Ma non aveva preso affatto bene la decisione. Con un crescendo di azioni violente e senza senso. Per lo più mirate contro cose ed edifici, tutti riconducibili alla donna o alla sua famiglia. Ma anche con minacce serie. Rivolte ai suoceri e al cognato. È finito nei guai un avvocato romano, che adesso si trova rinviato a giudizio. Con imputazioni pesanti, risultanti dalla istruttoria condotta dal Pm Stefano Pizza. Si va dallo stalking al danneggiamento, passando per frasi del tipo ‘ora vi ammazzo tutti’. O altre, come ‘sei di Centocelle, non vali un c…’. Riferite alle origini della famiglia della ex, residente in via delle Camelie. Ma secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero, sarebbero finiti nella spirale perversa di odio e vendetta anche i difensori della donna. Con danneggiamenti allo studio di una avvocatessa, e scritte intimidatorie con la vernice rossa. Ma proprio qui, l’ex marito divorato dalla follia si sarebbe tradito. Facendosi riprendere dalle telecamere di sorveglianza. E permettendo quindi alla giustizia di intervenire per bloccare una brutta storia. Che andava avanti da troppo tempo.

L’ex moglie ha raccontato che ogni volta che provava a contattarlo per questioni che riguardavano il loro figlio, puntualmente, veniva attaccata: “Non capisci un c…! Sei di Centocelle. Non vali niente”. “Se non fossi avvocato, sarei un delinquente”. “Non ti preoccupare, ci vedremo in tribunale. Io non ho paura di niente”.

Marzo e’ il mese della donna. Ma aumentano violenze domestiche e abusi

Danneggiamenti e incendi per l’avvocato ex marito che si era trasformato in un persecutore

L’ira dell’imputato sarebbe stata così violenta e fuori controllo che gli avrebbe permesso di mettere in atto tutto ciò che hanno riportato in tribunale. L’accusa ha raccontato che la notte tra il 28 e il 29 Maggio 2012, l’auto della moglie, già precedentemente sfregiata dal professionista, è andata a fuoco. E ad incendiarla sarebbe stato proprio l’avvocato. Ma non sarebbe l’unico episodio.

Sempre come riporta Il Messaggero, circa due anni prima avrebbe preso di mira anche la famiglia dell’ex coniuge. Incendiando la macchina al suocero e poi al cognato. Tutto sarebbe infatti iniziato da questo episodio. Dove, come se dentro di lui ci fosse una miccia, si sarebbe accesa una fiamma che lo avrebbe portato al disastro.

Non solo le macchine. L’avvocato avrebbe anche incendiato le abitazioni dei genitori dell’ex moglie in via Azalee, a Centocelle. E ancora, avrebbe appiccato un incendio nel comune di Acquafondata, esattamente nella villetta dei suoceri e a casa di un famigliare della moglie. Tutto distrutto. “Bruciati parte dei mobili, la finestra in legno e parte della cucina”. Una storia durata più di dieci anni, dove le minacce non si sarebbero mai fermata e, anzi, sarebbero aumentate.

Le telecamere di sorveglianza e la fine della corsa

Oltre gli appostamenti sotto casa con una tanica di benzina, arrivavano anche le minacce verbali e fisiche. Sarebbero arrivate anche ai familiari. “Adesso vi ammazzo tutti“. La paura quindi continuava a crescere anche perché, come dichiara l’accusa, tutto ciò che si trova attorno alla moglie doveva essere “eliminato“. 

Sarebbe andato anche oltre la famiglia dell’ex moglie. In base alla ricostruzione dei pm, nel 2017, si sarebbe introdotto, clandestinamente, nello studio dell’avvocatessa Norma Lori “disegnando una croce con vernice rossa, imbrattando le scale con la scritta Lori e danneggiando la serratura dello studio ricoprendola con colla”. Ma non è tutto. Avrebbe anche confezionato una bomba carta e gettata all’interno. In questo caso però, ad incastrarlo, le telecamere di videosorveglianza. Fine della corsa.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/avvocato_stalking_andrea_falzetti_roma_minacce_violenza_notizie-6753561.html