Balneari, la Lega alza gli scudi: sentenza che mette a rischio 30mila imprese

ombrelloni spiagge
Contenuti dell'articolo

La sentenza emessa dal Consiglio di Stato che obbliga i Comuni italiani a indire subito gare per riassegnare le concessioni balneari “è veramente preoccupante perché mette a rischio oltre 30.000 imprese che garantiscono il lavoro a 300.000 persone”.

Lo afferma in una nota Mario Abbruzzese, candidato per la Lega alle elezioni europee nelle liste dell’Italia centrale.

A fianco dei balneari

“L’Italia ha bisogno di ripartire e deve farlo dalle imprese e dai lavoratori, colonna portante del nostro Paese”, aggiunge Abbruzzese. Quello balneare, secondo il candidato della Lega, è “un settore in cui eccelle il know how italiano e rappresenta il biglietto da visita dell’eccellenza Made in Italy. Una sentenza resa ancora più allarmante dalle tempistiche, alle porte della stagione estiva quando i balneari, appena terminati i loro investimenti e i preparativi, sono pronti ad aprire le porte a milioni di turisti”, continua Abruzzese.

Il lavoro del Governo

“Ottimo quanto fatto dal governo che non si è sottratto alle verifiche con una precisa mappatura delle nostre coste, che ha dimostrato come non sussista la scarsità di risorse per quanto riguarda le spiagge. Rinnovo il mio invito – conclude Abbruzzese – ad andare al voto alle elezioni europee. Notizie come questa dimostrano quanto sia fondamentale un cambiamento negli organi europei che prendono decisioni completamente sconnesse dalla realtà a danno delle imprese italiane”.

Il Campidoglio contro i balneari

“Il Consiglio di Stato ha stabilito una volta per tutte principi di trasparenza in merito alle concessioni balneari. Questa decisione trova la piena condivisione di Roma Capitale, prima grande città italiana ad aver già avviato la procedura per i bandi di gara e, contemporaneamente, assicurato la regolare apertura della stagione”. E’ quanto si apprende da fonti del Campidoglio dopo la sentenza del Consiglio di Stato.

Fratelli d’Italia attacca

“Siamo allarmati per tutta la vicenda amministrativa che ha portato alla revoca della concessione a cinque stabilimenti balneari di Ostia, tra cui il Kursaal e lo Sporting Beach, per decenni simbolo del mare di Roma e fiore all’occhiello del litorale laziale, che in questi anni hanno subito danni ingenti a causa del maltempo, senza ricevere alcun supporto da parte del Campidoglio e della Regione Lazio targata Zingaretti”. Lo dichiarano la consigliera capitolina Fdi Francesca Barbato e il deputato Fdi Luciano Ciocchetti.

Gli oneri

”E’ bene ricordare che gli oneri a carico dei titolari degli stabilimenti balneari negli ultimi anni non sono stati corrisposti in quanto, a seguito dell’erosione della costa prima e delle forti mareggiate poi, il Municipio X avrebbe dovuto riconoscere una riduzione del canone. La norma prevede infatti che in presenza di eventi dannosi e di eccezionale gravità, che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, una volta che ci sono stati gli accertamenti da parte delle autorità competenti, il canone possa essere ridotto. Questa riduzione non è mai stata riconosciuta nonostante i controlli ci siano stati. Quindi dal 2018, cioè da quando si sono verificate le prime calamità naturali e per gli anni successivi, il Municipio X e poi il comune di Roma avrebbero dovuto riconoscere agli stabilimenti danneggiati una riduzione del canone”.

Il caso

”C’è un contenzioso aperto davanti al Tar e per questo con la stagione balneare ormai alle porte, decidere per la chiusura di alcuni stabilimenti sembra una disposizione eccessiva, che penalizza oltremodo gestori e utenti. Senza poi contare che l’intero litorale laziale paga a caro prezzo la mancata programmazione da parte della precedente amministrazione regionale di misure adeguate a prevenire fenomeni di intensità importanti, nonché la realizzazione di barriere a T che non hanno fatto altro che peggiorare l’effetto delle mareggiate. Quindi alla fine oltre il danno anche la beffa.”