Bangladesh positivo lavorava alla Vela a Ostia. Ora è rischio maxi contagio

Un lavoratore del Bangladesh adesso rischia di essere responsabile di un maxi contagio di covid 19. L’uomo infatti lavorava allo stabilimento balneare La Vela di Ostia ed ha continuato a recarsi sul posto e a prestare la propria attività anche quando sono comparsi i sintomi del coronavirus. In maniera chiara, con febbre e dolori muscolari. Era il 14 luglio, secondo quanto lo stesso bengalese ha dichiarato alle competenti strutture sanitarie. Dopo essersi finalmente convinto a chiedere aiuto. Ma per altri due giorni, e cioè fino a giovedì 16 il lavoratore ha fatto finta di niente. Nascondendo il malessere per paura di perdere il posto e lo stipendio. Un comportamento grave e irresponsabile, ha dichiarato l’assessore alla salute della Regione Lazio Alessio D’Amato. Che pone a rischio la salute di tantissima gente. A cominciare dai colleghi e dagli ospiti della struttura. Che adesso dovranno essere cercati tramite il contact tracing. E messi in quarantena, salvo ulteriori accertamenti se qualcuno nel frattempo si fosse sentito male. Adesso il bengalese è ricoverato allo Spallanzani per le cure più opportune, ma è chiaro che il covid d’importazione fa sempre più paura. Anche perchè spesso si lega al disagio sociale. Quando la paura di perdere il posto fa restare i malati in silenzio. Con conseguenze che possono essere disastrose per la salute pubblica.
Covid, ora è psicosi Bangladesh. Pronti 25 mila tamponi

Dal Bengalese positivo ad Ostia ai nuovi casi nel Lazio. Ormai il covid d’importazione è una minaccia per tutti

Ora è in cura allo Spallanzani. Ma potrebbe aver infettato centinaia di persone. Perchè il cittadino del Bangladesh che stava male da due giorni ma che è andato ugualmente a lavorare allo stabilimento La Vela di Ostia l’ha combinata davvero grossa. Certo, avrà avuto paura di perdere il lavoro e di essere licenziato. Ma con la salute non si può scherzare. Specie se con i nostri comportamenti si mette a repentaglio quella degli altri. E il covid d’importazione fa sempre più paura. Secondo i dati diffusi ieri infatti, nel Lazio si sarebbero verificati 14 nuovi casi di contagio. E di questi ben 13 sarebbero arrivati dall’estero. Nove con voli  di rientro dal Bangladesh, uno dall’India, uno dal Montenegro, uno dall’Albania e uno dalla Romania. Senza di questi, la nostra Regione sarebbe praticamente a quota zero. Adesso a Fiumicino e negli altri scali aeroportuali l’attenzione è ai massimi livelli. Ma forse si poteva evitare questa ennesima bomba sanitaria. Con un po’ di prudenza in più nella riapertura dei voli. Almeno quelli dagli scali più problematici. Ormai però la frittata sembra essere stata fatta. E dobbiamo affidarci alla responsabilità individuale e alla rete dei controlli. Sperando che sia ufficiante per non innescare nuovi contagi.

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