Barriere e accessibilità a scuola: in Senato l’omaggio ad Anna Claudia Cartoni

Anna Claudia Cartoni

Questa mattina il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi) ha partecipato al convegno “Benessere e accessibilità per l’inclusione scolastica e sociale. Le strutture inclusive di accoglienza turistica e culturale”, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, dedicato alla memoria di Anna Claudia Cartoni.

“Ringrazio il Presidente Emerito di FIABA, Giuseppe Trieste e tutte le realtà, associazioni e gli esponenti che, ogni anno, con questa iniziativa, sollevano dibattiti e contenuti doverosi da affrontare”, afferma il senatore Gasparri.

“Questa iniziativa è volta a sensibilizzare tutti noi su svariati temi pertinenti l’inclusione scolastica e sociale, ma anche l’accessibilità, in chiave universale, delle città e dei luoghi di cultura del nostro Paese. Per quanto riguarda l’integrazione è evidente che c’è un ritardo sociale ma abbiamo anche molti più strumenti adeguati per evitare l’isolamento di chi, ad esempio, ha problemi fisici o di qualsiasi altra natura. La scuola deve essere tra i luoghi principali in cui poter imparare ad avere una sensibilità maggiore”.

“La volontà per poter abbattere queste barriere deve essere illimitata e la determinazione deve essere amplificata affinché dalla limitazione dei mezzi materiali e l’illimitatezza dei mezzi morali venga fuori un percorso più agevole e facile a cui -conclude- ci ha richiamato quest’oggi l’associazione FIABA Onlus e GLII, Gruppo Lavoro Interscolastico per l’inclusione”.

Chi era Anna Claudia Cartoni

Anna Claudia Cartoni dedicava la sua vita all’insegnamento, alla ginnastica artistica, allo sport, al sociale e alla figlia. Era madre di una ragazza di 20 anni dalla nascita affetta da una grave forma di disabilità. Lei, la madre, è ancora dispersa in mare. Era sulla barca a vela che nel luglio scors è stata travolta da uno yacht al largo dell’Argentario. Il suo corpo non è stato più ritrovato.

Aveva raccontato la sua storia in un libro “Irene sta carina. Una vita a metà”, edito da Harpo Editore. “Mi sento una mamma diversa da tutte le altre impegnata a comprendere quale possa essere il mondo di una figlia che non possiede la parola, intenta a capire le sue necessità soprattutto attraverso un linguaggio non verbale, fatto di segnali impercettibili. Una mamma che deve fare i conti con speranze frustrate, angosce, diritti negati e rimpianti, senza però nessuna commiserazione, recriminazione o rancore”.