“Basta, chiudete tutto e senza perdere tempo”: drastico l’Ordine dei medici

I medici non transigono. Basta, chiudere tutto e senza perdere tempo. Lo dice l’Ordine dei medici. “Il lockdown può rappresentare una risposta importante alla necessità di bloccare la curva” dei contagi da Covid-19 “perché i dati ci dicono che se non si dovesse raffreddare questa curva fra 30 giorni avremo circa altre 30mila persone in ospedale, le rianimazioni supererebbero i 5mila posti occupati e addirittura si potrebbero contare 10mila morti in più. E questo non ce lo possiamo permettere”. Lo ha detto il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), Filippo Anelli, su Sky Tg24.
L’Ordine dei Medici chiede il lockdown
“Se dovessimo avviare oggi un’iniziativa più drastica, cioè un lockdown del Paese, io credo che potremmo arrivare al Natale con una fase discendete del picco che probabilmente si stabilizzerà all’Immacolata. Se invece i numeri dovessero crescere come viene previsto ora, senza quindi ulteriori azioni, penso che all’Immacolata avremo altri 10mila decessi e avremo quei 5mila posti occupati in terapia intensiva che ci spaventano”. Lo ha sottolineato ancora Anelli. “Ormai abbiamo raggiunto livelli abbastanza critici, ci sono file di ambulanze fuori dai pronto soccorso un po’ dappertutto nelle varie Regioni, nelle terapie intensive si cominciano ad avere numeri importanti e se si continua così avremmo a fine mese raggiunto i 5mila posti occupati”.

Gli ospedali rischiano il collasso
“E’ evidente il dramma che si vive all’interno degli ospedali con il sovraccarico di lavoro”, avverte Anelli. E anche l’Ordine dei Medici di Firenze “si unisce all’appello della Federazione Nazionale che, in base al numero dei ricoveri in ospedale e soprattutto nelle terapie intensive, chiede una chiusura totale della Toscana e di tutto il Paese. Senza una chiusura generalizzata come quella di marzo non possiamo andare avanti. I numeri dei decessi, dei ricoveri in ospedale e dell’ occupazione delle terapie intensive, non ci danno alternativa. Rischiamo il collasso del sistema”.