Batman sbarca da Gotham City nella Città Eterna: mostra alla Cart Gallery di Roma

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“E’ una Roma gotica nello spirito, nell’animo, se non nelle sue opere d’arte. E in tal senso, Batman si troverà a suo agio nella Città Eterna, come a Gotham City. Psicologicamente, ho sempre percepito Roma come una città gotica anche se non lo è nei suoi monumenti più celebri e iconici. Ha forti connotazioni gotiche, non architettoniche ma letterarie nel senso più ampio del termine”. Così all’AdnKronos il disegnatore Nicola Mari, in occasione della mostra “Batman: il Mondo” – inaugurata alla Cart Gallery di Roma, in via del Gesù 61, dove rimarrà aperta fino al termine del mese. Mentre è già uscito il volume antologico, con 14 storie scritte e disegnate da autori di 14 Paesi, fra cui appunto l’Italia con l’episodio “Ianus”, edito da Panini Comics.

Nicola Mari presenta il mondo di Batman

Si tratta di un volume antologico di 184 pagine, per il quale per la prima volta nella storia Dc si è accordata con i licenziatari di tutto il mondo per la creazione di un volume che celebrasse “la pervasività mondiale del Cavaliere Oscuro”. Il risultato sono 14 storie, create in 14 Paesi del mondo e rappresentative ognuna della cultura nazionale che ha generato le tavole del racconto. E in ognuna delle storie, Batman agisce nel Paese in cui l’avventura viene ambientata: nel caso italiano, appunto, Roma.

L’esigenza di giustizia del Cavaliere Oscuro

“Il mio rapporto con Batman da disegnatore coincide con quello da lettore. Lo disegno da poco ma lo seguo da sempre – spiega Mari -. Tutti i grandi personaggi entrati nell’immaginario collettivo riescono a intercettarlo perché posseggono tutti i fondamentali. Dalla dimensione umana e psicologica all’esigenza di giustizia, fino al rapporto con il trauma e con il tempo. Tutte grandi categorie che da sempre coinvolgono e segnano l’intera umanità, al di là del tempo e dello spazio. Per questo è un personaggio che può a buon titolo definirsi senza confini…”.

Molta “italianità” in questa mostra su Batman

Ma quanto c’è di italiano, tale da far distinguere il capitolo di “Ianus” da quelli scritti e disegnati da autori di altri 13 Paesi? “Viviamo in un mondo in cui con le nuove tecnologie il tempo e lo spazio, se non annullati, si sono quanto meno relativizzati – premette Mari -. E quindi le distanze che prima definivano le identità ora non sussistono più o sono diventate più indefinite. Ma i tratti di italianità nelle nostre tavole spero che anche involontariamente emergano comunque”. Un altro personaggio, Dylan Dog, accomuna il team che vede oltre a Nicola Mari per i disegni, Alessandro Bilotta per i testi, Giovanna Niro per i colori, Andrea Accardi per il lettering.