Bechis pluricontrollato: “Volevo solo andare a lavorare…” (video)

Franco Bechis, il direttore del quotidiano romano Il Tempo, voleva solo andare a lavorare. Sul lungotevere direzione centro, è stato fermato per ben due volte in uno spazio di 200 metri. E nel giro di pochissimi minuti. E ha dovuto consegnare due moduli. E due verosimilmente li avrà compilati per il ritorno a casa. Bechis ha fatto un video , che riproponiamo, e l’ha intitolato così: “Ma proprio uno dietro l’altro bisogna metterli questi posti di blocco? Ecco la personale gimkana per andare al lavoro”. Il direttore non lamenta i controlli, anzi, Lamenta il fatto che siano a poche decine di metri l’uno dall’altro, e sempre sulla stessa strada, ossia il lungotevere.

Bechis: due posti di blocco in 200 metri

Il primo posto di blocco, racconta Bechis, era dei vigili urbani, gentilissimi, sottolinea, ai quali ha dovuto consegnare un modulo compilato. Ripartito, neanche duecento metri dopo, un altro posto di blocco, stavolta invece della Polizia. I vigili urbani avevano suggerito di fare una foto al modulo così, assicurano, sarebbe bastato. Ma alla polizia questo fatto della foto non tornava e così gliene hanno fatto compilare un altro. C’è anche un po’ di curiosità, scrive il giornalista, chi è, dove vuole andare? Date le spiegazioni, Bechis riparte. Ma è possibile che debba fare una vera e propria gimkana per andare al lavoro?, si chiede alla fine.

I dati dei controlli del Viminale

Intanto il ministero dell’Interno rende noti i dati relativi ai controlli. Dall’11 marzo al 4 aprile 2020 le Forze di polizia, nell’ambito delle verifiche sul rispetto delle norme restrittive per il superamento dell’emergenza Coronavirus, hanno controllato 4.859.687 persone e 2.127.419 esercizi e attività commerciali. Complessivamente le contestazioni alle persone per violazioni ai divieti anti-contagio sono state 176.767, delle quali 115.738 denunce per violazioni dell’articolo 650 del codice penale (c.p.) e 61.029 per violazioni amministrative, dopo l’entrata in vigore il 26 marzo scorso del decreto legge n.19/2020, che ha modificato la disciplina delle sanzioni.