Belpietro: “Vannacci messo da parte perché ruppe il muro di omertà delle Forze Armate sull’uranio”

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Vannacci? ”E’ stato colpito per i suoi esposti sull’uranio impoverito. Crosetto ha detto: ‘In questo modo si è creato un personaggio’. Ma a creare il personaggio è stato lui e chi gli ha chiesto di radiarlo e cacciarlo dalla posizione di comandante dell’Istituto Geografico Militare, un cimitero degli elefanti. Uno che ha guidato la Folgore e ha fatto il comandante di missioni pericolose in Afghanistan, che venga parcheggiato all’Istituto Geografico Militare già è una cosa curiosa”. Così il direttore di ‘La Verità’ e  ‘Panorama’ Maurizio Belpietro, protagonista dell’appuntamento al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, ha dato la sua lettura del caso Vannacci e ha raccontato aneddoti sulla sua esperienza professionale.

Vannacci dice ciò che pensa la maggioranza degli italiani

Intervistato da Stefano Zurlo, inviato di Il Giornale Belpietro ha aggiunto: ”Io mi domando perché. Perché non viene valorizzato? Perché a un certo punto comincia a fare degli esposti sul tema dell’uranio impoverito. Accusa i vertici militari di aver mentito al Parlamento, di aver negato che fossero state usate munizioni all’uranio impoverito, da lì comincia la storia”. ”Potrei valorizzarlo come editorialista, certo. Stanno creando un leader politico, chi si è scagliato contro Vannacci ha creato un punto di riferimento, perché Vannacci ha detto quello che pensa la maggioranza degli italiani. Su una serie di argomenti: ambientalismo, sul fatto che si può vivere la propria vita sessuale come si vuole ma non può pretendere di imporlo a noi, e non può pretendere che diventi il modello di un certo Paese.

L’aneddoto su Conte

Lo stesso vale per l’immigrazione e altri argomenti. Dice delle cose che la maggioranza degli italiani pensa”. Poi ha raccontato un aneddoto: ”Mi chiama il portavoce di Conte, Casalino, e mi dice: ‘Il presidente avrebbe voglia di vederti’. E quindi vado a Palazzo Chigi insieme a Mario Giordano. La scena è meravigliosa. Otteniamo le risposte che di solito si ottengono da Giuseppe Conte, cioè il nulla, nel senso che lui parla e dopodiché dici: ‘Ma cosa ha detto? Niente’. Ma la cosa che mi ricordo in particolare fu la seguente, a un certo punto gli chiedo: ‘Ma la legittima difesa la fate per decreto o per disegno di legge?’. Questo guarda Rocco Casalino come dire: ‘Di che sta parlando questo signore?’. E si capisce lo sconcerto”.

Giuseppe, premier per caso…

”Si vede Rocco Casalino col telefonino, dice: ‘Sto chiedendo a Bonafede’, il ministro della Giustizia. Dopo un po’ arriva la risposta, che avrebbero fatto un disegno di legge. Ma il fatto è che il presidente del consiglio non sapeva uno dei provvedimenti più discussi come lo avrebbero fatto – ha concluso Belpietro -. Quando siamo usciti, dopo circa due ore, io e Giordano ci siamo avviati alla Galleria Sordi. Ci siamo seduti davanti a un toast, ci siamo guardati e ci siamo detti: ‘Ma questo è il presidente del consiglio?’. Questa è la storia di Giuseppe Conte, un presidente del consiglio per caso”.