Benedetta Tv – Alle Iene di Veronica Gentili servirebbe la leggerezza di Alessia Marcuzzi, che però è su Prime

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Ieri sera l’assoluta vincitrice è stata la fiction di RaiUno Mina Settembre 3 che ha ottenuto il 25.9% con 5 milioni di telespettatori. La storia dell’assistente sociale interpretata da Serena Rossi e delle sue amiche ambientata a Napoli ha più che doppiato la fiction Tradimento proposta da Canale5, che si è fermata al 12.1%. Abbiamo parlato tante volte ormai di questa tacita tendenza di non controprogrammazione tra Rai e Mediaset.

L’insistere di Canale5 con un prodotto modesto come la serie turca ieri sera potrebbe anche avere come motivo il proteggere la ripresa de Le Iene. Che Tempo che Fa ricomincerà domenica prossima, quindi era l’occasione perfetta per raggranellare un po’ di ascolti. Le Iene, infatti, è stato il terzo programma più visto della serata con il 10.3%.

Le Iene, ma ha ancora senso chiamarle così?

Il programma è nato nel 1997 e quella in onda è la 28ª edizione. Nel corso degli anni il format è stato più volte stravolto sia nella struttura che nella conduzione. Finora però quello a cui non si era mai venuti meno è l’attitudine alla sfida, l’atteggiamento provocatorio, irriverente con cui viene affrontato qualunque argomento, fosse sociale o di spettacolo. Finora appunto. La scaletta di ieri sera assomigliava molto di più a quella di un qualunque rotocalco di approfondimento giornalistico. Il caso Ramy, gli affitti a breve termine, addirittura la guerra in Medio Oriente.

Al di là dei temi, è proprio lo stile dei servizi che è stato molto distante dagli standard del programma. In uno dei servizi ad argomento più “da Iene” di ieri sera c’è stato un reportage dal titolo “Giovani… a tutti i costi”. Gaetano Pecoraro si è recato al “Festival della Longevità” negli Stati Uniti. Un evento dove venivano presentate terapie e rimedi contro l’invecchiamento. Al termine lo stesso Pecoraro ha intervistato tre scienziati che si occupano della materia che hanno messo in dubbio l’efficacia di tali metodi. Da una iena mi sarei aspettato molto di più. Che venisse, per esempio, messo in crisi il mito della longevità così maniacalmente perseguito nella nostra società. Tutti i rimedi presentati prevedono applicazioni e terapie quotidiane piuttosto invasive (e molto onerose). Perché non fare propria la famosa provocazione di Enzo Jannacci e chiedere agli standisti del festival “state proponendo una vita da malati per poter morire sani?”. E invece niente. Anche il servizio più annunciato della puntata l’intervista incontro con lo scrittore vincitore del premio Strega Paolo Cognetti, per carità bellissimo e toccante ma che c’azzecca con Le Iene?

Veronica Gentili siamo sicuri sia la conduttrice giusta?

La conduzione è senz’altro un altro aspetto che contribuisce a questo cambio snaturante di clima del programma. Alla guida de Le Iene c’è sempre stata una donna. Da Simona Ventura a Ilary Blasi, da Alessia Marcuzzi, a BelenRodriguez tantissime donne dello spettacolo si sono alternate chi per più stagioni chi solo per qualche puntata.

Dal 2023 è stata scelta Veronica Gentili che, se pur partita dalla recitazione, ha raggiunto il successo come giornalista. È la prima volta in 28 anni. Questo fa sì che, al termine di ogni servizio, la Gentili si senta in dovere di fare una chiusa giornalistica, spesso moralistica che appesantisce anziché alleggerire il racconto. La conduttrice è, da sempre, attorniata da presenze comiche che dovrebbero sdrammatizzare. Ma appunto è difficile farlo dopo un commento che dà la “linea” del programma. I tre comici spalla della Gentili: Max Angioni, Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba hanno più la funzione di valletti. Non hanno mai avuto lo spazio per esibirsi se non due o tre volte per brevissime battute, tra l’altro tutte sullo stesso argomento, Salvinie i trasporti che è un po’ come sparare sulla Croce Rossa.

Se al posto della Gentili tornasse Alessia Marcuzzi, con la sua leggerezza e soprattutto autoironia, gli interventi dei comici tornerebbero ad essere necessari e anche nei servizi un po’ di spirito “ienesco” si potrebbe recuperare.

RedCarpet – Vip al tappeto: la post comicità

La conduttrice romana è invece impegnata nella conduzione di un nuovo format proposto da Prime Video. Veste i panni del boss di un’agenzia di sicurezza che propone squadre di bodyguard a vip che da un castello devono raggiungere una limousine. I Vip devono percorrere un tragitto su un tappeto rosso e le bodyguard devono proteggerle ma soprattutto controllare che non mettano mai i piedi fuori dal tappeto. Durante il percorso verranno ostacolati da tranelli e disturbi in stile TakeshyCastle, o per chi ha l’età per ricordarselo Mai Dire Banzai.

Ho citato il programma di fine anni 80 della Gialappa’s Band perché tutta l’operazione è commentata proprio da Giorgio Gherarducci e Marco Santin ossia quel che è rimasto del trio dopo l’abbandono di Carlo Taranto. La caratteristica principale del programma è però che le squadre di bodyguard sono formate da comici. Impegnare i comici in imprese che non appartengono al loro mondo, come dimostra il successo di Stasera tutto è possibile, è fonte di situazioni molto interessanti, spesso sorprendenti. I tempi e i modi di reazione di un comico sono sempre dettati dallo sguardo laterale che questi artisti hanno nei confronti della realtà. Da qui scaturiscono situazioni e comportamenti anomali, spesso imbarazzanti, ma sempre origine di divertimento per lo spettatore. I commenti della Gialappa’s e l’ironia della Marcuzzi che non ha paura di farsi mettere in mezzo dai suoi “dipendenti” fa il resto. Quattro puntate molto godibili, certo legate anche alla capacità di improvvisazione dei comici partecipanti. Infatti ha vinto la squadra con i comici più bravi. Vedremo se e quanto sarà ripetibile nel tempo.