Benedetta TV – Belve, Francesca Fagnani messa alla prova da Massimo Ferrero

Martedì 27 maggio 2025 su Rai 2 è andata in scena una delle puntate più surreali mai viste a Belve. Francesca Fagnani, con la sua solita calma zen e il tacco 12 ben saldo a terra, ha tentato di intervistare Massimo Ferrero. Tentato, appunto. Perché er Viperetta non si è limitato a rispondere: ha trasformato l’intervista in una performance degna di un cabaret romano.
Dopo essere scappato anni fa con la liberatoria nascosta nella giacca (un gesto che manco James Bond), Ferrero torna nello studio di Belve come se niente fosse.

Inizia con battute, poi pretende applausi ogni tre parole, usa il romanesco come arma e semina sconcerto. Fagnani, provata visibilmente, lo ammette: “Sono provatissima”. A quel punto, internet si inchina. Altro che Belva, la Fagnani sembrava la babysitter durante una crisi di iperattività.
La perla dell’intervista a Massimo Ferrero
Nel delirio generale, arriva il momento più iconico dell’intervista. Francesca, armata di pazienza e microfono, gli chiede:
– “Prega?”
– “Sì”
– “E cosa chiede?”
– “I sordi”.
Sipario. La regia avrebbe potuto chiudere lì. La Fagnani annuisce in silenzio, le sfugge un “non ci credo”, l’Italia intera scoppia a ridere. In quella risposta, c’è tutto: spiritualità spicciola, sincerità brutale, e una comicità così involontaria da sembrare scritta da uno sceneggiatore di Boris. L’unica cosa che ha rispettato Ferrero in studio? I tempi comici.
Il web si divide: tra chi invoca la neuro e chi applaude la “resilienza” della Fagnani
Su X, ex Twitter, i commenti si moltiplicano come i meme. “Ferrero pregava per i soldi, noi per la Fagnani”, “Quando finisce l’intervista stappo lo champagne”, “Cinque minuti con lui e io finivo alla neuro”. Qualcuno ha persino lanciato una petizione per beatificare Francesca. E non è uno scherzo.
C’è chi parla di “allucinazione collettiva”, chi invoca Milly Carlucci per controllare l’ascella sudata della conduttrice. E chi semplicemente si arrende: “Mai vista una cosa del genere”, “Siamo tutti provatissimi”.
“Io so’ un riccio, se me dai fastidio te puncico”
Oltre al caos, Ferrero regala anche perle degne di una raccolta motivazionale surreale. Si definisce “un maschio Scarface”, “bello e uncino”, poi aggiunge con serietà: “Io so’ un riccio, se me dai fastidio te puncico”. Difficile stabilire se sia una minaccia, una metafora o una forma d’arte.
Ma tra una risata e l’altra, dice anche cose profonde. Parla dei figli, della madre, della fede. Ma tutto filtrato dal suo stile unico: un misto tra confidenza da barista, battute da mercato e sincerità disarmante.
Alla fine, Ferrero conquista anche una fetta di pubblico. Alcuni lo definiscono “geniale”, “un personaggio non inventabile”, “troppo divertente per essere vero”. Altri addirittura propongono di inserirlo tra i momenti cult di Techetechete. La sua frase finale diventa virale: “La felicità è un attimo, la contentezza è per sempre. Io sono contento”. E lì, anche i più cinici un po’ si sciolgono.