Benedetta TV – Facci ridere o facci sbadigliare? Il nuovo show di Insegno e Ciufoli divide i social

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Pino Insegno ci crede davvero. Dopo quiz, doppiaggi da Oscar e maratone di barzellette su DVD, eccolo di nuovo sul palco, questa volta insieme al fedelissimo Roberto Ciufoli, per condurre un varietà che promette una cosa sola: farci ridere. Si chiama Facci Ridere — e già il titolo ha fatto storcere qualche naso. Perché se lo devi scrivere così chiaro, magari non sei così sicuro che succeda davvero.

Ogni domenica sera su Rai 2, alle 21:20, va in scena uno show che punta tutto sulla nostalgia anni ’90. Ma siamo nel 2025. Bastano due vecchie glorie e tre barzellette per far ridere un paese intero?

Facci Ridere: una sfida Nord-Centro-Sud a suon di battute

Il format è semplice quanto rischioso: tre squadre regionali — Nord, Centro e Sud — si sfidano a colpi di sketch, barzellette e imitazioni. Ogni squadra prova a conquistare il favore di una giuria di volti noti dello spettacolo: Francesco Paolantoni, Carolina Rey e Massimiliano Rosolino.

La struttura è quella classica del varietà da prima serata, ma lo spirito sembra fermo a vent’anni fa. Gag che arrancano, tempi comici spesso sballati, imitazioni che faticano a strappare una risata. E il pubblico da casa si ritrova più volte con il sorriso, ma non con una vera e propria risata.

L’idea è leggera, certo, ma anche datata. Il problema? Alcuni concorrenti sembrano usciti da uno spettacolo scolastico del 1998, con battute che neppure alle cene dei parenti. E la risata forzata dei giudici non aiuta.

Insegno e Ciufoli affiatati, ma il varietà non ingrana: lo share lo conferma

Che Pino Insegno e Roberto Ciufoli siano una coppia rodata non si discute. Il feeling c’è, la voglia anche. Ma non basta. Il programma ha esordito ieri, domenica 29 giugno 2025, con uno share appena sotto il 6% e circa 750.000 spettatori: numeri bassi per una prima serata, anche estiva.

Sui social l’entusiasmo è altalenante: c’è chi applaude il ritorno della comicità senza parolacce né volgarità, e chi invece parla apertamente di un format vecchio, prevedibile e senza guizzi.

Comicità pulita o già vista? Il pubblico è diviso

Nessun televoto, niente premi in palio, zero litigi tra concorrenti: solo battute e leggerezza. Un’idea sulla carta vincente, ma nella pratica ancora acerba. Il cast è composto da talenti non sempre convincenti, con performance che oscillano tra il teatrino da sagra e il cabaret da centro anziani.

Eppure la buona volontà si sente, soprattutto nei momenti in cui Insegno e Ciufoli si lasciano andare ai ricordi di un tempo, regalando frammenti di autentica sintonia. In fondo è solo la prima puntata: con un po’ di ottimismo, possiamo chiamarla rodaggio. Attendiamo con pazienza che si scaldino i motori.