Benedetta TV – L’Isola dei Famosi 2025 è in fiamme: bruciano le foto, bruciano le regole

Isola dei Famosi 2025

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C’è un momento, su quest’Isola dei Famosi 2025, in cui ti chiedi se stai guardando un reality, un cineforum anarchico o un documentario su come non gestire un falò. La verità? Tutte e tre le cose insieme. E noi, ovviamente, stiamo a guardare.

Veronica Gentili al comando. E diciamolo: dal “no grazie” all’“è tutto raccontabile” è un attimo. Lei è precisa, elegante, con quella voce che sembra sempre pronta a dirti che hai sbagliato tutto ma con grazia. Funziona? Sì. Veronica è una di quelle che ti spiazza con una pausa. E l’effetto, per ora, è interessante. Certo, ogni tanto sembra si stia chiedendo “ma cosa ci faccio qui?”, ma in fondo, ce lo chiediamo tutti.

Accanto a lei Simona Ventura, voce esperta da veterana delle palapa, e Pierpaolo Pretelli a fare da tramite con la sabbia e le zanzare honduregne. Il cast è diviso in due squadre: “Senatori” (over 40) e “Giovani” (under 40). In mezzo, dinamiche da manuale e qualche colpo di scena.

Isola dei Famosi 2025, obiettivo: sopravvivere (alle regole)

Il regolamento? Una linea sottile come una palma piegata dal vento. O meglio, l’incendio delle regole. I Giovani beccati con un accendino (la versione tropicale dell’Erasmus con la grappa di contrabbando), e poi il buon Mirko Frezza che confessa in confessionale: “Sono stato io. Gli ho dato un bastone caldo.” Il tutto detto con il tono di chi ti porge il piatto di pasta che non doveva esserci. Onore al merito, Mirko, almeno non ci hai raccontato che la brace l’hanno evocata col pensiero.

“Mi assumo la colpa, nominatemi” dice con calma. Una lezione di lealtà, o forse solo un modo per chiudere la faccenda prima che diventi una telenovela. In ogni caso: raro e interessante.

La nomination che ha fatto rumore

Poi arriva Loredana Cannata. È il momento delle nomination e lei fa fuoco e fiamme. Nomina Mario Adinolfi, critica le sue posizioni passate su donne, comunità LGBT e animali, e brucia in diretta la sua foto. Non è un’esagerazione: prende proprio la sua immagine e le dà fuoco. In diretta. Dice: “Che brucino tutte le idee che hanno portato violenza e morte alle donne, agli omosessuali, agli animali.” Silenzio in studio. Il pubblico in apnea. Twitter (pardon, X) in delirio. L’hashtag #TeamCannata vola.

Adinolfi, dal canto suo, si dichiara vittima di un’aggressione ideologica e teatrale. E guarda, su “teatrale” ti diamo ragione: ma, come dice Shakespeare, “Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori”. Qui, nessuno resta dietro le quinte.

Uscite di scena (temporanee)

C’è poi chi va, torna, e fa finta di niente. Angelo Famao, per esempio: abbandona l’isola dopo tre giorni, vinto da fame e insonnia. Poi ci ripensa, torna e si siede accanto al fuoco (non quello acceso con l’accendino, giuriamo).

Leonardo Brum segue lo stesso copione: valigia, addio, silenzio, ritorno. Nessuna resurrezione simbolica, solo un “ci ho ripensato”. Simona Ventura scuote la testa: “Ai miei tempi chi andava via non tornava più.” Ma del resto, questo non è più tempo di regole. È tempo di retromarce emotive e porte girevoli. L’Isola 2025 non è un reality: è una curva di umore collettivo in tempo reale.

Nomination, sguardi e strategie all’Isola dei Famosi 2025

Intanto nell’Isola volano sguardi, strategie e un’aria da “resisti finché puoi”. In nomination ci finiscono Antonella Mosetti, Patrizia Rossetti, Carly Tommasini e Leonardo Brum. E sì, lo so: ogni volta che sentiamo Leonardo Brum ci viene da dire “chi?”. Ma è colpa nostra: ancora non abbiamo imparato a memorizzare chi non litiga abbastanza.

Veronica tiene il timone con garbo. Nessuna scena madre, solo il racconto, nudo e sobrio, di un gioco che, anche quando sembra vacuo, restituisce specchi e riflessi.

E ora?

Mercoledì 21 maggio arriva la terza puntata. La sensazione è che ci sarà ancora molto da vedere. L’isola brucia? Forse sì. Ma non è solo una questione di accendini. Sono i nervi, le convinzioni, le parole che scottano. E noi, come sempre, restiamo a guardare. Perché anche la televisione, a suo modo, è un palcoscenico.