Benedetta TV – Maria De Filippi chiude la stagione di Belve con un’umanità disarmante
Maria De Filippi non perde mai un colpo. Mai. In un Paese dove mezzo mondo dello spettacolo crolla per molto meno, lei resta sempre intatta: il caschetto non si muove, la voce non si incrina, lo sguardo è quello da “so già tutto, ma non ti dico niente”. E invece a Belve è successa la cosa che nessuno si aspettava: Maria ha fatto… la persona.
Per settimane l’abbiamo vista lì, seduta tra le hostess, come una presenza mistica: la Madonna delle Teche Rai, versione low profile. Ogni volta che la camera la pescava, internet esplodeva. La concorrenza che si siede sullo sgabello della Fagnani? Non serviva altro per mandare in tilt i social. Poi arriva il plot twist: Maria accetta l’intervista. Fine dei giochi, inizio dello spettacolo vero.
La Fagnani parte col rituale: “Che belva si sente?” Maria, serafica: “Mi sento Maria De Filippi.”
Traduzione simultanea: “Io non devo essere niente, sono già abbastanza così.” La Fagnani ride, il pubblico pure. È la battuta perfetta: se sei Maria De Filippi, non hai bisogno di totem. Sei tu il totem.
L’inizio sembra quasi una passeggiata: Maria scherza, minimizza, si prende in giro. Racconta perfino che da adolescente ha rubato l’argenteria di casa per pagare le multe del motorino. Iconica. La De Filippi criminale che non sapevamo di volere. E ovviamente la famiglia diede la colpa al fratello. Lei zitta. Una queen già da ragazza.
Ma poi cambia tutto. La luce non cambia, ma l’aria sì.
Il ricordo di Maurizio Costanzo
Arrivano i genitori. Arriva il pudore, quello vero, quello che oggi in tv sembra contrabbando. E poi arriva Costanzo. La Fagnani chiede, Maria si ferma. Non parla. Respira. Poi la voce si incrina. Non è televisione: è un pezzo di vita che le scivola fuori senza passare dal montaggio. E dice la frase che non ti aspetti in un talk costruito per graffiare: “Vorrei chiedergli se ha sofferto”.
Fine. Non c’è ironia che tenga. Non c’è scaletta. Non c’è meme. Per un attimo Maria non è la conduttrice che tiene in piedi le emozioni degli altri: è una donna che vive una mancanza che non le passa, e decide di farcela vedere.
E nella sua incrinatura c’è una cosa che la televisione raramente concede: sincerità non spettacolarizzata. Forse è stato questo il cuore dell’intervista. Non la rivelazione, non la lacrima, non il ricordo. Ma la certezza che anche chi sembra indistruttibile, anche chi ha ascoltato per anni il dolore altrui senza tremare, custodisce un vuoto che non sa riempire.
Maria è entrata a Belve come la Regina intoccabile. Ne è uscita come Maria, punto. E paradossalmente, è stato il momento più televisivo dell’anno.