Benedetta Tv – Paolo Bonolis riprende bene Avanti un altro, Massimo Giletti è finalmente diventato un ometto

Dopo la notte di capodanno, ieri sera, Raiuno è riuscita a oltrepassare la soglia del 30% di share con la seconda puntata dello sceneggiato Il Conte di Montecristo. (31.4%). Della solidità del testo di partenza abbiamo già detto. Il sospetto che però il grande risultato sia dovuto alla pochezza del resto della programmazione di prima serata è più che legittimo. Il Grande Fratello, pur riempiendo la casa di ben sei nuovi (in realtà ex eliminati, e quindi tutti i televoto fatti sin qui a cosa sono serviti?) inquilini non è riuscito a oltrepassare il 17.3%, con molto meno della metà dei telespettatori rispetto alla fiction di RaiUno. Qualcosa di interessante la giornata di ieri l’ha offerta nella fascia preserale e nell’access prime time.
Affari Tuoi: i meriti di Stefano De Martino
Ieri sera il game show di RaiUno ha battuto un nuovo record. Ha totalizzato il 32.3% con oltre 7milioni di telespettatori. Striscia La Notizia sembra sempre più in crisi (13.3%) e per il resto delle reti non c’è nulla che regga il confronto. Non c’è più neppure Amadeus sul 9 che qualcosina riusciva a rosicargli. Tutto vero, ma qualche merito va comunque riconosciuto alla conduzione di Stefano De Martino. C’è chi dice sia solo un piacione un po’ parac… Io credo, invece, che ci siano pochi conduttori al momento empatici quanto lui. Le persone che gli stanno accanto sono in fiducia e tendono a dare il meglio di sé. Lo ha dimostrato con gli ospiti a Stasera Tutto è Possibile e Bar Stella. Gli sta riuscendo ancora meglio con la gente comune ad Affari Tuoi.

Paolo Bonolis un grande talento un po’ sprecato
Nella fascia preserale Gerry Scotti e La Ruota della Fortuna hanno lasciato spazio a Paolo Bonolis con Avanti Un Altro. È andata bene, il programma ha raggiunto il 21.5% tenendo il passo de L’Eredità (23.9%). A differenza del game show di RaiUno, che è la perfetta dimostrazione che se un format è ben costruito non importa chi lo conduce ma è in grado di garantire il successo, solo Bonolis è in grado di condurre Avanti Un Altro. La struttura del programma è stata modellata su di lui. Quasi sempre le domande del gioco sono costruite su doppi sensi, ma Bonolis è bravissimo a giocarci senza mai scadere nella volgarità triviale. Sa sempre quando rintuzzare e quando valorizzare i concorrenti che, è evidente, vengono scelti anche per le loro eccentricità. Il gioco finale poi, solo uno con la capacità e velocità di eloquio senza perdere mai lucidità di Bonolis riuscirebbe a gestirlo. Tutto questo talento, però, da un po’ di tempo è relegato solo a Avanti un Altro
Poca voglia di lavorare o fatica di trovare spazio nella tv odierna?
L’atteggiamento generale della sua conduzione nel game show è quello del «’un ce volevo veni’». Battibecca con gli autori storici del programma presenti in studio. Mostra sconforto per gli interventi della sua spalla Luca Laurenti, finge più volte di abbandonare lo studio. Funziona molto, fa molto ridere. Ma quanto è il segnale messo in scena di una stanchezza che Bonolis prova nei confronti della televisione? Oppure è il segno di una pigrizia temperamentale che spiegherebbe la sua latitanza dal piccolo schermo? Forse nella separazione, dopo 35 anni, dal suo agente Lucio Presta ci potrebbe essere parte delle risposte a queste domande. Vedremo se nasceranno nuovi progetti o continuerà questa partecipazione al “minimo sindacale” da parte di Bonolis
Massimo Giletti e l’età della ragione
Dall’autunno Massimo Giletti è tornato in Rai dopo 7 anni passati a La7. Quello che conduce Lo Stato delle Cose su RaiTre, il lunedì sera, è un Giletti molto diverso da quello de L’Arena. Ha perso molta della sua arroganza. È più equilibrato, ha imparato a gestire gli ospiti anziché solo aggredirli. Ieri sera, per esempio, è riuscito a non far andare via Massimo Cacciari prima del tempo. Cosa che ultimamente è possibile annoverare tra le imprese.
Non si è praticamente mai infuriato, una volta sua abitudine, se non quando ha zittito una sedicente “patriota” con posizioni dichiaratamente antisemite. Ogni tanto qualche sassolino dalle scarpe se l’è tolto, ma sempre pacatamente. Così ha tenuto a sottolineare la “gogna mediatica” di cui era stato accusato per aver, per primo, cercato di intervistare la maestra Laura Bonafede sui suoi rapporti con Matteo Messina Denaro. La donna poi è stata condannata a 11 anni per associazione mafiosa. Quella contro la criminalità organizzata è una battaglia che Giletti ha deciso di intestarsi. Anche ieri ha approfondito i legami tra le cosche calabresi e le curve delle tifoserie. È rimasto praticamente l’unico a farlo sistematicamente. Meritorio.