Beppe Grillo torna alle origini: in teatro con il nuovo show “Io sono il peggiore”

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Beppe Grillo tornera’ nel nuovo anno a calcare le scene dei teatri con lo show “Io sono il peggiore”, presentato sulla sua pagina Facebook come “lo spettacolo delle rivelazioni, dove tutti sono coinvolti e nessuno e’ escluso”. “Dalla religione alle silenziose guerre economiche, passando per il metaverso, fino al lato oscuro dell’ambientalismo”, per “il grande ritorno sulle scene del comico italiano piu’ spiazzante, caustico e odiato di tutti i tempi – sempre stando alla locandina sulla pagina social del cofondatore M5s – come non lo avete mai visto.” L’esordio sara’ il 15 febbraio 2023 al Mancinelli di Orvieto.

Il nuovo spettacolo fa tappa al Brancaccio il 20 marzo

Nel messaggio promozionale dello show vengono indicate le prime date previste “in continuo aggiornamento”: 15 febbraio Orvieto Teatro Mancinelli; 18 febbraio Napoli Teatro Diana; 6 marzo Milano Teatro Nazionale; 15 marzo Firenze Teatro Puccini; 17 marzo Sanremo Teatro Ariston; 20 marzo Roma Teatro Brancaccio; 27 marzo Bologna Teatro Duse.

Sui Social, il comico e fondatore del M5s è intervenuto nei giorni scorsi per l’ennesimo sermone sulla decrescita felice. Un’utopia pauperista e francescana che i suoi eletti si sono dimenticati di praticare. Vedi l’esempio di Di Maio, Fico e degli altri eletti grillini.

Beppe Grillo prepara un alltro show da profeta del pauperismo (per gli altri)

Nel sermone, Grillo ha fatto capire di che tenore sarà anche il suo prossimo show teatrale. “Il segreto per arrivare felici al 2050 senza stravolgere il benessere e il pianeta è la virtù della parsimonia. A Genova la pratichiamo da secoli. La parsimonia è ‘l’arte della giusta misura nell’uso dei beni’. Platone e Sant’Agostino la chiamano temperanza, la prima virtù cardinale. La parsimonia, invece, è un peccato mortale nella società usa-e-getta”. Lo sostiene Beppe Grillo, fondatore e garante del Movimento 5 stelle, in un lungo testo pubblicato sul suo blog e intitolato “Manifesto della parsimonia per il 2050. Raddoppiare il benessere dimezzando energia, materiali e lavoro”. Ci sarebbe da ridere, se non avessimo visto come hanno amministrato i suoi seguaci.