Bilancio e Stadio, la Raggi balla sul Titanic

Sul bilancio e la questione stadio la sindaca Raggi sta giocando una partita ad alto rischio. Complicata assai dalle dimissioni dei presidenti grillini delle competenti commissioni consiliari. Perché adesso gli organismi d’aula che dovranno dare pareri indispensabili per andare avanti con l’azione amministrativa sono in pratica decapitati. E la soluzione per ripartire non è assolutamente semplice. La cosa più logica sarebbe quella di rimpiazzare i presidenti dimissionari con i due vice. Anche loro del Movimento 5 Stelle. Ma a quanto pare non facenti parte del cerchio magico della Raggi. Così sono stati gli stessi papabili a chiederà al Segretario generale un parere. E da vertice amministrativo del Campidoglio è arrivata la doccia fredda. Per rendere nuovamente funzionanti le commissioni urbanistica e bilancio bisogna rifare l’intero Ufficio di presidenza. Votando i nomi, come prevede il regolamento comunale. Una grana in più per la sindaca, che adesso rischia grosso. Perché se per lo stadio della Roma è più una questione di immagine, per il bilancio non si scherza. La scadenza è per il prossimo 30 settembre. Altrimenti potrebbe scattare l’esercizio provvisorio. E il conseguente commissariamento del comune. Che in piena campagna elettorale avrebbe l’effetto di una autentica bomba atomica.
Le commissioni bilancio e urbanistica del Campidoglio ancora senza presidenti. È guerra tra i Cinque Stelle
Quando i presidenti delle commissioni bilancio e urbanistica Marco Terranova e Donatella Iorio si sono dimessi lo hanno fatto per motivi personali. Così almeno hanno dichiarato alla stampa, e quindi dobbiamo credergli. Ma certamente il danno inferto alla sindaca Raggi è stato notevole. A cominciare proprio dal bilancio. Che dovrà decidere se dare all’Ama i soldi richiesti. Senza i quali l’azienda dei rifiuti rischia di non riuscire a sopravvivere. Come ha detto a chiare note l’amministratore unico Zaghis. E poi c’è la questione stadio. Con l’urbanistica che dovrebbe dare il via libera definitivo per portare il provvedimento in aula consiliare. Insomma una serie di nodi non da poco. E adesso ovviamente senza i presidenti di commissione è tutto fermo. Infatti i vice Monica Montella e Cristina Grancio sono ex grilline. Più che critiche sull’operato della sindaca Raggi. E sulla sua volontà di ricandidarsi non passando attraverso lo strumento delle primarie. Sono proprio loro infatti che dovrebbero convocare gli Uffici di presidenza delle rispettive commissioni. Per votare e ristabilire il plenum. Ma ovviamente sembrano non avere nessuna fretta di farlo. Quasi a fare scontare alla sindaca il prezzo delle liti e delle scissioni interne al Movimento. Che intanto proporrà i fedelissimi Sara Seccia e Carlo Chiossi per riempire le poltrone vacanti.

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