Biogas di Fiumicino, i residenti ritirano il ricorso contro l’impianto: il futuro del progetto resta avvolto nel mistero

Fiumicino, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha dichiarato improcedibile il ricorso intentato da un nutrito gruppo di residenti e da una società s.r.l. contro il Comune. Si trattava della contestazione alla delibera, proprio del Comune di Fiumicino, che, nel 2022, aveva aperto la strada alla partecipazione dell’ente a un bando ministeriale per la costruzione di un impianto di produzione di biogas, a ridosso delle abitazioni. Dopo tre anni di attesa, la controversia si chiude bruscamente: i ricorrenti, lo scorso 21 luglio, hanno rinunciato formalmente a portare avanti la battaglia legale, dichiarando di non avere più interesse a coltivare il giudizio.
La decisione del Tar sul biogas di Fiumicino: i cittadini si ritirano
La sentenza, depositata oggi 22 settembre 2025 e firmata dal collegio presieduto da Tito Aru, ha preso atto della rinuncia. Un epilogo quasi scontato: la giurisprudenza amministrativa è chiara, quando la parte decide di abbandonare il ricorso, il giudice non può sostituirsi né entrare nel merito della vicenda. Così il Tar ha dichiarato l’improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse, compensando le spese tra i ricorrenti e il Comune. Un verdetto formale, che non scioglie però i nodi sostanziali legati al futuro dell’impianto.

Un progetto contestato sin dall’inizio
L’idea di costruire un impianto di biogas a Fiumicino era nata con l’obiettivo dichiarato di favorire la transizione ecologica. Una scelta che aveva spaccato la comunità. Da un lato l’amministrazione comunale, pronta a cogliere l’occasione di un finanziamento ministeriale; dall’altro i residenti, allarmati dal rischio di vivere accanto a un impianto industriale, con tutte le incognite ambientali e sanitarie che un’infrastruttura di questo tipo porta con sé. Il ricorso al Tar rappresentava il tentativo estremo di bloccare il progetto, ma l’atto di rinuncia mette oggi la parola fine alla partita giudiziaria.
Una rinuncia piena di interrogativi
Resta tuttavia un grande punto interrogativo sulle motivazioni che hanno spinto i ricorrenti-residenti a ritirarsi. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna spiegazione pubblica. Solo un documento depositato lo scorso 21 luglio in cui gli avvocati hanno comunicato al Tribunale il venir meno dell’interesse al giudizio. Una scelta che lascia perplessi e che, inevitabilmente, potrebbe alimentare sospetti e malumori tra i cittadini. Perché rinunciare dopo anni di battaglie? Cosa è cambiato? E, soprattutto, cosa accadrà adesso al progetto?
Il ruolo del Comune e il silenzio delle istituzioni: attorno al biogas tanti silenzi
Se i residenti hanno deciso di fare un passo indietro, il Comune di Fiumicino appare oggi in una posizione forse ambigua. Nonostante le tensioni e le proteste, l’amministrazione non ha mai fornito aggiornamenti chiari sul destino dell’impianto. Né, soprattutto, ha impugnato la precedente sentenza del Tar di febbraio scorso, che aveva già inciso sulla vicenda, per cui non riosulta proposto alcun appello al Consiglio di Stato (come risulta dal sito del Tribunale che alleghiamo qui di seguito). Quella sentenza non risulta essere stata impugnata al Tar. Una scelta che contribuisce a lasciare i cittadini nell’incertezza più totale.

Una comunità, quella dei cittadini di Fiumicino, lasciata senza risposte
Il ritiro del ricorso da parte dei cittadini non equivale a un via libera definitivo al progetto, ma neppure lo blocca. Il Comune non ha comunicato notizie in proposito. Tutto resta sospeso. Gli abitanti di Fiumicino, che da anni si chiedono se dovranno convivere con un impianto a biogas nel loro comune, restano privi di risposte ufficiali. Non ci sono, forse, comunicazioni trasparenti, non c’è un piano definito. Solo silenzi istituzionali e carte giudiziarie che si chiudono senza affrontare il nodo vero: l’interesse pubblico e la tutela del territorio.
Mistero sul futuro dell’impianto biogas di Fiumicino
Al momento, ciò che emerge dai documenti è che il Comune non ha mai impugnato la precedente sentenza del Tar di fine febbraio. E che i residenti hanno ritirato il loro ricorso. Questo dettaglio, passato quasi inosservato, ha un peso enorme: significa che la vicenda giudiziaria si è fermata, lasciando spazio solo a scelte politiche e amministrative che però nessuno sembra voler rendere pubbliche. Il futuro del progetto biogas resta dunque avvolto nel mistero. E mentre i tribunali archiviano, le istituzioni tacciono, e i cittadini continuano di Fiumicino a chiedersi cosa stia davvero accadendo: il maxi biogas di Fiumicino si costruirà o no? Speriamo che presto qualcuno lo spieghi chiaramante alla comunità.
