Blind box mania a Roma: ecco perché tutti vogliono entrare nel nuovo regno di Heikos
Roma, Heikos ha acceso le luci sullo store kawaii più grande d’Italia, nel centro commerciale RomaEst.
Duecentottanta metri quadri di colori pastello, musica in sottofondo e scaffali pieni di gadget, peluche e oggetti di design in stile coreano e asiatico.
È il quarto negozio del brand nella Capitale e il settimo in Italia, ma è già il più grande della rete: un “parco giochi” pop pensato per adolescenti, giovani adulti e famiglie che cercano un’esperienza d’acquisto diversa dal solito supermercato dei giocattoli.
3.000 prodotti, dal cuscino Demogorgone alle bibite introvabili
All’interno del nuovo Heikos si contano oltre 3.000 referenze: giochi, gadget hi-tech, oggettistica per la casa, cancelleria creativa, skincare coreana e cosmetici in stile asiatico.
Tra i pezzi più fotografati: il cuscino Demogorgone ispirato a Stranger Things, mini speaker, set da costruzione e un’area food con snack e bibite internazionali difficili da trovare nella grande distribuzione tradizionale.
Blind box, la “lotteria” che crea dipendenza (buona)
Il cuore dello store sono le blind box: scatole chiuse, tutte uguali, che nascondono un personaggio a sorpresa. È il meccanismo del collezionismo 2.0: non sai cosa stai comprando finché non la apri, ma vuoi completare la serie. Da Heikos si trovano blind box dedicate a Hello Kitty, Attack on Titan, Jujutsu Kaisen, Disney Villains, Deadpool e molti altri titoli da culto, con prezzi che vanno dai circa 3,95 ai 19,95 euro a pezzo, a seconda della linea e della licenza.
Peluche iconici e licenze da capogiro
Accanto alle blind box, scaffali interi sono dedicati ai peluche e ai set da costruzione con licenze che parlano direttamente alla fanbase globale: One Piece, Stranger Things, Harry Potter, Disney, Sanrio, Minecraft. Capibara, Hello Kitty, Stitch e il sempre più ricercato Labubu sono tra i personaggi più fotografati per i social. L’idea è chiara: trasformare ogni prodotto in un potenziale post Instagram o TikTok, con oggetti che funzionano sia come gioco sia come elemento di arredo da camera.
“Roma capitale del kawaii”: la strategia dietro l’apertura
«Ai romani piace questo brand, soprattutto alle famiglie con bambini. Nel weekend i nostri negozi sono pieni», spiega Fabio Xu, legale rappresentante di Heikos, che rivela come i punti vendita di Euroma2 e Porta di Roma abbiano toccato quota 50mila ingressi al mese.
Roma, insomma, si conferma una piazza strategica per le catene lifestyle legate alle tendenze asiatiche e pop: la nuova apertura a RomaEst consolida questa presenza, con uno store concepito come “flagship esperienziale” più che semplice negozio.
Un’esperienza “slow happy”: non solo shopping veloce
Dietro la pioggia di colori e di personaggi c’è anche un manifesto di brand: Heikos si definisce un marchio di lifestyle che invita a rallentare e a cogliere i momenti felici di ogni giorno, sintetizzati nell’hashtag #nohurrynoworry usato sui canali social dell’azienda.
L’ambiente è pensato per far girare i clienti senza fretta, con percorsi che passano dal beauty alle blind box, fino alle aree stagionali come quella natalizia, dove set da costruzione ricreano interi villaggi di Natale.
Prossima fermata Nord Italia (mentre RomaEst fa da “laboratorio”)
Per ora il brand non annuncia altre aperture nel Centro Italia: i riflettori sono puntati al Nord, con progetti su Milano, Bologna e Udine. Ma, secondo quanto trapela dagli operatori del settore retail, proprio lo store di RomaEst farà da banco di prova per nuovi layout e per collaborazioni esclusive con licenze e designer, prima di esportare il format nelle future aperture.
Sconti di lancio e fila alla cassa: l’effetto novità
Nei primi giorni, la combinazione di sconti dedicati all’inaugurazione e curiosità social ha generato code costanti alla cassa, con famiglie e gruppi di amici che escono con sacchetti pieni di blind box e peluche.
Se l’effetto novità diventerà abitudine lo diranno i prossimi mesi, ma una cosa è già chiara: Roma ha appena guadagnato un nuovo tempio del kawaii, e il fenomeno blind box è destinato a diventare ancora più presente nelle vite (e nelle camerette) dei giovani romani.