Bonaccini: la differenza tra me e la Schlein? Che con lei sta tutta la classe dirigente….

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“Se vado a votare alle primarie del Pd? Ho scoperto che possiamo votare tutti, quando rimarranno in due. E mi sa che ci andrò. Se resteranno Bonaccini e Schlein? Voto femmina, Schlein, perché è di sinistra”. Così l’attore Claudio Amendola a Un Giorno da Pecora. Schlein non è un po’ troppo di sinistra per il Pd? “Sì”. Lei è un grande tifoso romanista: più facile che la Roma arrivi in Champions o che il Pd torni al governo? “Che la Roma vada in Champions, l’altra, almeno per i prossimi cinque anni, non è una ipotesi quotata…” Ci vorrebbe un Mourinho per il Pd? “Ci vorrebbe un Carletto Mazzone, perché già il suo nome è onomatopeico…”.

Bonaccini ribadisce: il gruppo dirigente va assolutamente cambiato

Le differenze con la Schlein? “Quasi tutto il gruppo dirigente di questi anni sta con lei e non con me. Noi non dobbiamo allontanare nessuno, ne abbiamo allontanati troppi, dobbiamo richiamare. Ma il gruppo dirigente va assolutamente cambiato”. Lo ha detto Stefano Bonaccini a Forrest, su Radiouno. “La Meloni? I cittadini hanno deciso loro chi andava al governo. Ora si discute su una dichiarazione estrapolata, ma ci siamo capiti. Io voglio che si vinca nelle urne e non nei talk show o sui giornali, cosa che a troppi del gruppo dirigente è piaciuta in questi anni. E infatti al governo è andata la Meloni…”. Lo ha detto Stefano Bonaccini a Forrest, su Rai Radio1.

Dal Pd toscano un appello ai contendenti ad abbassare i toni

“Chi ha più responsabilità, sia politiche che istituzionali, ha il dovere di dare l’esempio e di non alimentare un clima di scontro esasperato. Quella democrazia interna che tra i partiti italiani è ormai di fatto una nostra esclusiva, non deve diventare tendenza all’autodistruzione”. Questo l’appello ad abbassare i toni del confronto interno al Pd in vista delle primarie del 26 febbraio per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico, lanciato dal consigliere regionale toscano Marco Niccolai, che appoggia Elly Schlein, e Benedetta Squittieri, assessore del Comune di Prato che sostiene Stefano Bonaccini. Un appello bipartisan motivato dalle dichiarazioni uscite in questi giorni nel dibattito pubblico.

“Il Pd, a livello nazionale e regionale – affermano Niccolai e Squittieri – ha bisogno di un confronto congressuale costruttivo e non autodistruttivo. Come appare dalla lettura delle cronache di questi giorni. I nostri elettori, indipendentemente dalle scelte che faranno alle primarie del 26 febbraio, devono percepire che ci muoviamo su un terreno comune che ci unisce tutti. Dopo il 26 febbraio c’è il 27 febbraio e tutti i giorni che ci separano dalle elezioni amministrative che riguarderanno tanti comuni della nostra Regione. Di fronte a queste sfide, essenziali per costruire il quadro migliore possibile in vista delle elezioni regionali del 2025, occorre un Pd che non appaia dilaniato ma che sia in campo con idee e persone legittimate da un congresso che non sia una sfida all’ok corral o una divisione artificiosa far buoni e cattivi ma un confronto leale ”.