Bonaccini: mai più sei mesi per eleggere un segretario. Giarrusso nel Pd? Prima chieda scusa…

“Questo percorso congressuale si è dimostrato ancora una volta incompatibile per tempi e modalità con il tempo che viviamo. Prendiamo già da ora un impegno: dal giorno dopo le primarie si cambia e ci diamo regole e strumenti comprensibili alle persone che facciano il bene del Pd e non di chi lo vuole demolire. Mai più cinque-sei mesi per eleggere un segretario nazionale”. E’ uno dei passaggi dell’intervento di Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, all’evento “Energia Popolare” in corso a Milano. “Dalla sconfitta del 25 settembre ci separano oltre 4 mesi, se dovessimo fare un bilancio dovremmo dire che più che ancora della sconfitta ci ha fatto male il modo in cui l’abbiamo gestita.
Basta autoflagellarsi per mesi e mesi
Le elezioni si possono vincere o perdere, l’importante è non perdersi, ma che la seconda forza politica del Paese, la prima dell’opposizione, si autoflagelli per mesi e mesi fin quasi suicidarsi è incomprensibile. Da oggi basta auto flagellazione, da oggi parte la rimonta del Partito Democratico. Ci vorranno umiltà e pazienza, ci vorranno tempo e fatica, potrebbe essere anche una traversata nel deserto, ma se ci daremo tutti una mano io sono certo che ce la faremo e la prossima volta vinceremo noi, ve lo prometto adesso”. Poi è tornato sul tema del grilino transfuga. “Noi siamo un partito aperto a chiunque, se Dino Gianrusso vorrà entrare nel Pd prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e soprattutto dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito”.

Bonaccini: tutelare i diritti delle minoranze
“Noi dobbiamo restituire ai nostri elettori e a tutti i cittadini la possibilità di scegliere a questa destra un’alternativa concreta, non astratta. Per questo ho detto che voglio un Pd a vocazione maggioritaria, in grado di andare a riprendersi i voti che se ne sono andati. E voglio che ricostruiamo insieme un partito davvero progressista e riformista, riformista è la mia storia, solido e pragmatico. Perché io di un partito minoritario, di testimonianza e massimalista non saprei proprio cosa farmene. Anche per tutelare i diritti delle minoranze serve un partito che non sia minoritario”. aggiunge.