Bonino e compagni vogliono il cibo sintetico: parte la raccolta firme contro il decreto del governo

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Una raccolta firme per dire no al divieto di cibo sintetico imposto dal governo Meloni e dal ministro Lollobrigida. E’ l’iniziativa lanciata sui social da +Europa, che con il Segretario Riccardo Magi spiega: “Ogni giorno il governo trova una nuova proibizione, un nuovo divieto. Ieri è stata la volta della carne coltivata. Questo divieto significa in realtà bloccare la ricerca e segare le gambe ad alcune realtà molto innovative, come start-up e progetti di ricerca universitari. Significa tra l’altro fare una cosa che esula dalle competenze del governo, perché eventualmente le autorizzazioni devono essere rilasciate dall’autorità europea preposta. Il governo quindi, ancora una volta, mette il nostro Paese nelle condizioni di non essere competitivo rispetto alla ricerca e all’innovazione, che invece sarebbero molto utili nel settore dell’approvvigionamento alimentare e della sostenibilità”.

“Noi pensiamo che questo decreto – spiega Giordano Masini della segreteria di +Europa – sia inutile e dannoso. Inutile perché è l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma, a stabilire in base a valutazioni scientifiche rigorose se la carne coltivata, per usare il linguaggio appropriato, è sicura, non certo Lollobgigida sulla base del ‘sentito dire’, magari proprio da certe associazioni categoria che hanno da sempre l’interesse a bloccare l’innovazione della filiera alimentare; e pensiamo che sia anche dannoso perchè questo dl impedisce ai ricercatori e alle imprese italiane di sviluppare un settore – conclude Masini – con enormi potenzialità”.

Dietro chi produce il cibo sintetico Bill Gates e i colossi arabi

L’azienda californiana Upside Foods, che punta sul cibo sintetico, è riuscita a raccogliere fondi per un totale di 608 milioni di dollari, con finanziamenti che provengono tra gli altri dalla Abu Dhabi Growth Fund, Bill Gates, Richard Branson, Kimbal e Christiana Musk, fratello e cognata del magnate Elon. Molte start-up e aziende si sono installate invece a Singapore dopo l’autorizzazione da parte dell’isola-Stato alla vendita di carne sintetica, potendo ricevere fondi e agevolazioni.