Bonus 100 euro per i dipendenti: requisiti e quando arriva

Euro per il bonus 100 euro Meloni

Bonus di 100 euro per i dipendenti a gennaio 2025. Questo è quello che ha deciso il Governo Meloni, che nell’ultimo decreto fiscale del Primo Maggio ha inserito un’indennità riservata ai lavoratori dipendenti. A patto, però, che vengano rispettati dei requisiti: dal reddito ai figli a carico. Ma come fare per ottenere i 100 euro? E quali sono i vari passaggi per richiederlo? Il contributo, infatti, non arriverà in maniera automatica, ma bisognerà presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro.

A chi spetta il bonus 100 euro e quali sono i requisiti

Il bonus 100 euro del Governo Meloni è rivolto ai dipendenti. Ma non a tutti. Fondamentale, infatti, è il reddito perché il contributo è destinato a tutti i lavoratori che nel 2024 abbiano avuto un reddito complessivo inferiore ai 28.000 euro. Chi lo richiede, inoltre, non dovrà essere “incapiente”: tutte le detrazioni e le deduzioni fiscali dovranno essere inferiori all’Irpef, che dovrà versare.

Oltre al reddito, ci sono requisiti familiari da rispettare. Il bonus di 100 euro, infatti, potrà essere richiesto a patto che il dipendente abbia il coniuge e almeno un figlio a carico. Il richiedente potrà essere anche separato o non sposato, ma dovrà sempre avere almeno un figlio a carico. Senza questi elementi non si potrà ottenere l’indennità, che ricordiamo non arriverà in busta paga in modo automatico. Ecco, riassunti, tutti i requisiti per richiedere il bonus:

  • Reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • Coniuge non separato e almeno un figlio a carico oppure separato o non sposato con almeno un figlio a carico;
  • Imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente, con esclusione di pensioni e di assegni, percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.
Soldi per Bonus 100 euro
Bonus 100 euro del Governo Meloni – www.7colli.it (Foto da Pixabay)

Come richiederlo e quando arriva in busta paga

Il bonus di 100 euro una tantum, introdotto dal Governo Meloni proprio nel giorno della Festa dei Lavoratori, non sarà netto. I 100 euro, infatti, saranno lordi e bisognerà rapportarli al periodo di lavoro svolto, all’aliquota fiscale e alle detrazioni di ciascun beneficiario. L’Irpef da pagare per chi ha un reddito al di sotto dei 28.000 euro (requisito per richiedere l’indennità) è pari al 23%, quindi il bonus potrebbe aggirarsi attorno ai 77 euro. Inoltre, non arriverà in busta paga in maniera automatica a partire da gennaio 2025, ma bisognerà presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro.

Al momento, non sono note le tempistiche e le modalità ufficiali, ma probabilmente il dipendente dovrà presentare al datore di lavoro una dichiarazione con i propri dati e quelli del coniuge e del figlio a carico. All’azienda spetterà eseguire tutti i controlli e poi, se i requisiti saranno rispettati, dovrà erogare in busta paga l’importo che spetta al dipendente. In un secondo momento, il datore di lavoro recupererà l’indennità sotto forma di detrazione fiscale: anticipa di tasca sua, per poi riottenere tutto.

Bonus 100 euro lordo o netto

Inoltre, è bene specificare che l’importo del bonus sarà calcolato sul periodo lavorato nel 2024. Va da sé che otterranno i 100 euro lordi, circa 80 euro (netti), i dipendenti che avranno lavorato per tutto l’anno, mentre quelli che avranno lavorato sei mesi avranno diritto a un importo lordo di circa 50 euro.

Le altre misure per agevolare l’occupazione

Oltre al bonus di 100 euro a partire da gennaio, a favore dei lavoratori dipendenti, il Governo Meloni ha messo a punto una serie di misure per agevolare l’occupazione e lo ha fatto con dei bonus per chi assume giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni. “La principale di queste misure – ha spiegato la Premier Giorgia Meloni – è l’esonero del pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni, che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato,a  patto che vengano assunti con contratto stabile. Se assumi un giovane a tempo indeterminato, per 2 anni allo Stato non devi nulla nel limite di 500 euro al mese”. L’esonero vale in tutta Italia, ma nelle regioni del Mezzogiorno il provvedimento vale anche per gli over 35, disoccupati da almeno due anni. Inoltre, le imprese che assumono donne potranno beneficiare di uno sgravio totale del versamento dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 650 euro mensili.

Parliamo di: