Botti vietati a Roma fino al 6 gennaio: scatta lo stop totale e le multe fino a 500 euro
A Roma i botti sono vietati per Capodanno e per tutta la prima settimana dell’anno: dalle 00.01 del 31 dicembre fino alle 24.00 del 6 gennaio. Il divieto vale ovunque, sia su suolo pubblico sia in aree private: strade, piazze, cortili, terrazzi. Chi non rispetta le regole rischia una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, oltre al sequestro del materiale pirotecnico. In pratica: petardi e razzi non sono “tradizione”, ma un’infrazione.
Perché Roma dice basta ai botti
Il provvedimento nasce con un obiettivo dichiarato: tutelare il benessere degli animali e delle persone e proteggere il patrimonio storico e archeologico della città. Roma è una metropoli delicata, con zone densamente abitate e spazi pubblici spesso pieni anche di notte: i botti aumentano il rischio di incidenti, panico e interventi di emergenza. E non è solo una questione di rumore: viene richiamato anche l’impatto sull’aria, con l’intento di evitare ulteriori emissioni di Pm10 e biossido di azoto, in giorni in cui l’inquinamento resta un problema concreto.
La partita politica dietro l’ordinanza
Dietro lo stop non c’è solo la sicurezza, ma anche un pezzo di scontro istituzionale. Negli ultimi mesi si era provato a rendere il divieto più stabile e “strutturale”, inserendolo nel regolamento cittadino. Ma la strada si è complicata: una pronuncia del Consiglio di Stato ha dato ragione a produttori e rivenditori di fuochi d’artificio, bocciando la modifica approvata a luglio dall’Assemblea capitolina. Risultato: invece di una norma permanente, si torna a una soluzione immediata, valida per questo periodo, in attesa di un nuovo testo che possa reggere anche davanti ai giudici.
Cosa è vietato davvero: niente botti, niente lanci
Il divieto è ampio e punta a togliere dal gioco tutto ciò che fa esplosioni o lanci in aria. Sono vietati fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e artifici pirotecnici simili. Stop anche a oggetti come tubi di lancio e candele romane. Il principio è semplice: niente che scoppi, niente che fischi, niente che possa trasformare una festa in un rischio. L’idea è evitare che la notte di San Silvestro, nei quartieri, diventi una gara di rumore e pericolosità, con strade piene di persone e bambini affacciati ai balconi.
Cosa resta permesso: il “Capodanno soft”
Non significa che qualunque effetto festoso sia vietato. Sono consentiti solo prodotti considerati a basso rischio, quelli che non detonano e non creano scoppi improvvisi. Rientrano in questa categoria le fontane pirotecniche, i bengala, le bottigliette a strappo lancia coriandoli, le fontane per torte, le bacchette scintillanti (stelline) e piccoli articoli come trottole, girandole e palline luminose. Insomma: una festa più tranquilla, senza botti che fanno tremare finestre e spaventano animali e anziani.
Le eccezioni e cosa rischia chi sgarra
L’unica eccezione riguarda gli spettacoli di professionisti autorizzati, che restano esclusi dal divieto. Per tutti gli altri vale la linea dura: se si viene trovati a usare o detenere materiale vietato, scattano multa (25–500 euro) e sequestro. È previsto anche il pagamento in forma ridotta entro 60 giorni, ma resta il punto politico: Roma prova a mettere un argine a una pratica che ogni anno porta polemiche, feriti, animali in fuga e tensioni nei condomìni. La festa, questa volta, ha un perimetro più stretto: chi vuole “fare rumore” rischia di pagarlo davvero.