Bracciano, irregolarità al centro velico sul lago: pace fatta (in Tribunale) tra Comune e gestori dopo sei anni di liti

Un centro velico sul lago di Bracciano, non riconducibile all'articolo, foto Google Maps

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Lago di Bracciano, dopo sei anni di contenziosi, udienze, ordinanze e sospensive, si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria tra il Comune e una nota società SSD che gestisce il centro velico sulle sponde del lago, come da noi anticipato già qualche mese fa. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, difatti, ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato dai gestori del centro velico nel 2019 contro l’ordinanza comunale di Bracciano che imponeva la demolizione di alcune opere edilizie considerate abusive.
Una decisione che, di fatto, sancisce la “pace giudiziaria” tra l’amministrazione comunale e gli stessi gestori privati dell’impianto velico, dopo anni di contrapposizione su un caso che aveva sollevato l’attenzione pubblica e alimentato un acceso dibattito sull’utilizzo delle aree lacustri.

Lago di Bracciano, l’ordinanza del 2018 e la lunga scia dei ricorsi

Tutto aveva avuto inizio nel 2018, quando l’Area Urbanistica del Comune di Bracciano – dopo un sopralluogo effettuato con il supporto dei Carabinieri – aveva emesso un’ordinanza di demolizione nei confronti della società sportiva e del proprietario dell’immobile.
Secondo il Comune di Bracciano, alcune strutture installate presso il centro velico sarebbero risultate prive dei necessari titoli edilizi, con l’obbligo di rimuoverle entro 90 giorni e di ripristinare lo stato originario dei luoghi. La società privata che gestisce lo storico centro velico sul lago di Bracciano aveva subito impugnato il provvedimento davanti al Tar, sostenendo la legittimità di parte delle opere e l’esistenza di precedenti autorizzazioni e sanatorie.
Da quel momento, è iniziato un lungo percorso giudiziario costellato di rinvii, sospensive e tentativi di conciliazione tra pubblico e privato.

La svolta del 2025: la ricorrente rinuncia al giudizio

La svolta è arrivata solo di recente. All’udienza del 10 ottobre scorso, il difensore della società ha dichiarato la sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso, depositando formale rinuncia il 22 settembre 2025.
Un gesto che ha portato il collegio giudicante a dichiarare il ricorso improcedibile, con compensazione integrale delle spese tra le parti. In sostanza, dopo anni di scontro, le due parti hanno trovato un punto di equilibrio che ha reso superflua la prosecuzione del giudizio. Una “tregua” che, pur non entrando nel merito della legittimità delle opere, chiude il contenzioso e riporta stabilità su un fronte che per anni aveva diviso l’opinione pubblica e messo in difficoltà l’attività sportiva locale.

Dal conflitto alla collaborazione

Il caso del centro velico di Bracciano è emblematico delle difficoltà che spesso sorgono tra enti pubblici e gestori di strutture sportive su aree demaniali o vincolate. Negli ultimi anni, il Comune di Bracciano aveva lavorato per riallineare il Piano Regolatore alle indicazioni regionali e per chiarire le destinazioni urbanistiche delle aree sulle sponde del lago.
Nel frattempo, la società aveva presentato una istanza di sanatoria urbanistica per regolarizzare le strutture compatibili e impegnarsi alla rimozione di quelle non conformi.
L’amministrazione, da parte sua, ha mostrato disponibilità a valutare una soluzione conciliativa, in linea con la volontà di tutelare sia il patrimonio paesaggistico che le attività sportive di interesse pubblico.

Un segnale di equilibrio tra regole e sviluppo

La chiusura del contenzioso segna un passo importante verso un modello di gestione condivisa e sostenibile del territorio lacustre. Il lago di Bracciano, riserva naturale e risorsa turistica di grande valore, è anche un centro di attività sportive e culturali che da decenni rappresentano un punto di riferimento per la comunità.
La sentenza del Tar, pur limitandosi a prendere atto della rinuncia, assume dunque un valore simbolico: conferma la possibilità di risolvere dispute complesse attraverso la mediazione e la collaborazione, evitando l’ennesimo scontro giudiziario.
Per il Comune di Bracciano e per i gestori del centro velico, si apre ora una nuova fase di cooperazione orientata alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione delle attività nautiche sul lago.

Il futuro del centro velico

Con la fine della controversia, la società potrà concentrarsi sul rilancio delle proprie attività didattiche e sportive, che negli anni hanno formato centinaia di giovani velisti e appassionati del lago.
La “pace fatta” in tribunale consente di guardare avanti, con l’obiettivo di garantire regolarità amministrativa e sostenibilità ambientale. Il caso dimostra che anche nelle situazioni più intricate è possibile trovare una soluzione condivisa, nell’interesse della collettività e della salvaguardia del territorio.

In sintesi: dopo sei anni di carte bollate, ordinanze e sopralluoghi, la lunga vicenda del centro velico di Bracciano si chiude nel segno della riconciliazione istituzionale. Una decisione che non fa vincitori né vinti, ma restituisce alla comunità un luogo di sport e di socialità, finalmente libero da ombre giudiziarie.