Bruno, Maria, Cristiano: svelati i nomi in codice della droga nel blitz dei carabinieri

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“BRUNO” era l’hashish, con “Maria”, “Mary“, “Verde” o “M” era la marijuana, mentre con “Lei”, “Ina” o “Cristiano” veniva indicata la cocaina. Con il termine “un biglietto intero”, invece, in base alla tipologia di droga richiesta dall’acquirente, venivano indicate le dosi da consegnare. Un vero e proprio linguaggio in codice per riferirsi alla droga.

È quanto è stato scoperto nel corso dell’indagine anti-droga che ha portato stamattina dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del comando provinciale di Roma, supportati dal Nucleo carabinieri cinofili di Santa Maria di Galeria, a dare esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 15 persone, tra le quali italiani, bengalesi, romeni e tunisini, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. È emerso infatti l’impiego di telefoni, denominati ”citofoni”, adoperati esclusivamente per comunicazioni sui luoghi d’appuntamento e per la tipologia.

Le piazze della droga: un pakistano era il fornitore principale

Le cessioni dello stupefacente venivano effettuate in base alle specifiche richieste del compratore, con appuntamenti presso la piazza di spaccio oppure direttamente con consegna all’indirizzo scelto dal cliente. Quest’ultimo, nel comunicare il suo ordinativo al pusher, poteva scegliere fra un vasto assortimento di “prodotti”, suddivisi in varie nomenclature e marchi corrispondenti alla differente qualita’ disponibili: ad esempio, per la marijuana i clienti potevano scegliere fra “Amnesia wire” e “black dominal”, mentre per l’hashish vi erano vari loghi tra cui “whatsapp”, “ballon d’oro-modric, “Land rover” o una tipologia con impresso il simbolo del “Violino”, ad indicare materiale di ottima qualita’ chiamato “polline”.

A rifornire la piazza di spaccio, completando di fatto la struttura delinquenziale piramidale, vi era un ventinovenne romano in qualita’ di “fornitore ufficiale”, che a sua volta si approvvigionava da un grossista di origini pakistane, con contatti nel quartiere di Primavalle, in grado di alimentare il sodalizio con ingenti partite di hashish e marijuana, alcune delle quali sono state intercettate dai carabinieri che, in due differenti interventi, sono riusciti a sequestrare un carico da 5 chili di hashish e un altro da piu’ di 2 chili di marijuana, pronti per essere confezionati in dosi e successivamente distribuiti nelle piazze di spaccio.

Gli accertamenti compiuti dai militari hanno permesso di appurare l’esistenza di un altro canale di rifornimento che il grossista aveva aperto verso altri soggetti attivi nel traffico di stupefacenti in una piazza di spaccio operante nel vicino quartiere Pigneto, anch’essi raggiunti dall’odierna ordinanza applicativa di misure cautelari.