Buffagni posta stiamo a casa ma vuole l’autista dal ministero
Il bello è che fanno pure la predica, vengono a Roma da Milano ma vogliono l’autista.
Nei meandri del ministero dello sviluppo economico, dove avevano tentato di nascondere le condizioni del ministro Patuanelli, raccontano che il suo vice Stefano Buffagni ha tentato di fare il prepotente. Sì, proprio lui, quello con la faccia da bravo ragazzo pulitino pulitino.
Buffagni ha bisogno dell’autista
In tempi di coronavirus e di decreti approvati dal governo di cui è membro, stamane Buffagni si era messo in testa – racontano più voci del Mise – di farsi prendere da un autista all’aeroporto di Fiumicino. Ma come, vieni da Milano e non pensi che semmai dovresti startene buonino? Posti persino Ramazzotti su facebook scrivendo “stiamo a casa” e poi che fai? Vuoi l’auto blu in aeroporto.
Si descrivono scene da regime negli stanzoni del ministero che hanno tante orecchie. Dirigenti indisponibili a far rischiare gli autisti senza una verifica fisica delle condizioni del viceministro in arrivo da quella Lombardia bloccata dal suo governo. Pianti di altre esponenti degli uffici prese di petto da troppo zelanti cortigiani di Sua Eccellenza.
Scenda con i piedi per terra, onorevole…
Scendete con i piedi per terra, onorevoli autorità, anche se avete Cinque stelle nella vostra divisa.
I lavoratori, le persone, i dipendenti vanno tutelati e non bistrattati. Noi vogliamo augurarci che tutto quello che ci hanno raccontato non sia vero, anche se non è stata una sola persona a riferire. Ma vogliamo auspicare che sia stato un complotto contro Buffagni. Se non lo è, ha anche lui il dovere di scusarsi e magari decidere di conseguenza. Gli atti di arroganza sono indigesti in tempi normali, figuriamoci quando imperversa il coronavirus.
E se è vero tutto questo, almeno tolga da Facebook il suo post ipocrita. Perché non è rimasto a casa. E questo sarebbe comprensibile per chi ha un incarico istituzionale. Ma non lo esimerebbe dall’eseguire immediati controlli e comunque non è obbligatorio farsi venire a prendere dall’autista. Ci vuole decenza, onorevole.