Bus di Mestre, una inspiegabile dinamica: rettilineo, nessun urto e nessun segno di frenata

Il bus che ieri è precipitato da un cavalcavia a Mestre non ha urtato altri veicoli prima dell’incidente e non ha lasciato segni di frenata sull’asfalto. Ancora tutta da chiarire la dinamica della tragedia: il mezzo elettrico ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia prendendo fuoco dopo l’impatto. Un volo nel vuoto che è costato la vita a 21 persone, tra cui l’autista alla guida, sul cui corpo verrà effettuata l’autopsia. Quindici le persone rimaste ferite. Le telecamere presenti e le due scatole nere sul mezzo potrebbero aiutare a ricostruire cosa è accaduto. “Non c’è stato nessun urto con altri mezzi“, afferma Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia.
Il bus era elettrico
In un’immagine che riprende il bus elettrico pochi istanti prima dello schianto si vede che “era affiancato da un altro mezzo” un pullman, “ma non risulta alcun segno su questo mezzo, tanto più che l’autista si è fermato e ha tentato di intervenire con l’estintore”. Inoltre “non risultano segni di frenata” sull’asfalto. “Le indagini sulla ricostruzione del fatto solo in corso, sono emersi particolari certi come che l’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta. Sembrerebbe che il pullman si accostasse al guardrail, lo affiancasse per una cinquantina di metri, poi un’ulteriore sterzata quindi l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che l’inizio di un incendio ma una fuoriuscita di gas dalle batterie e su queste stiamo facendo accertamenti”, spiega.

I testimoni non si sono accorti di nulla
“Chi è stato sentito non si è accorto di nulla“, afferma Bruno Cherchi. “Stiamo lavorando alla ricostruzione delle modalità, serve ancora tempo”, aggiunge, cercando di spegnere eventuali ricostruzioni che non si fondano su elementi certi. “È stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio plurimo stradale” e al momento “non ci sono indagati”, dice il procuratore capo di Venezia. L’autobus sequestrato in attesa di consulenze che possano certificarne le condizioni, così come le batterie al litio del mezzo elettrico su cui “occorre operare in sicurezza”, e l’intera area – guardrail e parapetto esterno che dà sul baratro, “dal punto di contatto a quello di caduta”.
Il bus elettrico procedeva a una velocità ridotta per il traffico
L’autobus viaggiava sulla corsia di destra, in pieno rettilineo, a una velocità ridotta a causa del “molto traffico” e “dalle immagini si vede un affiancamento”, spiega l’assessore veneto alla Mobilità Renato Boraso, ma servirà una valutazione più approfondita per capire cosa sia successo pochi secondi dopo. Sul tratto di strada comunale dove è avvenuto l’incidente sono in corso lavori per ammodernare il cavalcavia tra cui anche la sostituzione dei guardrail.