Buste esplosive antifasciste, ora sono 10. E ce ne sono altre in giro

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Buste esplosive, ora sono dieci. E altre ce ne potrebbero essere in giro. Nessuna rivendicazione ma tutte confezionate dalla stessa mano. Trovato il negozio dove è stato acquistato il materiale. E la matrice di questi atti vigliacchi sembra essere quella degli anarchici insurrezionalisti e ad antifascisti in genere. La mente malata dell’unabomber de’ noantri ha infatti preso di mira obiettivi precisi. O persone che avessero a che fare con la Nato o con le forze armate, o avvocati che hanno difeso persone di destra.

Buste tutte confezionate dalla stessa mano

Nelle ultime ore altri tre pacchi sospetti sono spuntati fra le province di Roma e Viterbo del tutto simili a quelli già recapitati nella Capitale nei giorni scorsi che hanno provocato tre feriti. I plichi erano finiti nei centri di smistamento di Fiumicino, Castel Madama e Ronciglione. I pacchi hanno destato subito sospetto e per questo sono state allertate le forze dell’ordine.

Sono ora inoffensivi i tre plichi intercettati ai centri di smistamento postale di Fiumicino, a quello di via Empolitana nei pressi di Tivoli, e alle Poste di Ronciglione, in provincia di Viterbo. All’Interno di uno c’era polvere pirica con innesco e anche le altre buste erano uguali e imbottite come le altre consegnate a Roma nei giorni scorsi.

Quattro i feriti fino adesso

Negli ultimi giorni – ricostruisce Il Messaggero – sono arrivati altri plichi esplosivi a Roma, l’ultimo al portiere 54enne di un residence di lusso in zona Ponte Milvio. I plichi avrebbero tutti le stesse caratteristiche di confezionamento: una busta gialla A4 con dentro una scatoletta di legno con innesco ed esplosivo. Tre donne sono rimaste ferite dopo aver aperto le buste, con prognosi dai 10 ai 30 giorni. Un’addetta del centro smistamento posta di Fiumicino (il plico era indirizzato a un’ex dipendente dell’Università di Tor Vergata e come mittente riportava proprio l’ateneo) un’ex dipendente Inail che abita al Nuovo Salario e una 68enne ex impiegata nel settore delle biotecnologie all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha riportato ustioni su mani e viso.

Su questa serie di buste esplosive in Procura a Roma è aperto un fascicolo per attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali e a coordinare le indagini sono il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Francesco Dell’Olio. La pista seguita finora sarebbe quella legata ai movimenti anarchici e antimilitaristi.

I destinatari non si conoscono tra loro

Per giunta non si conoscono fra di loro i 10 destinatari di altrettante buste esplosive. Gli investigatori, Ros e Digos, coordinati dal procuratore aggiunto  Caporale e dal pm Dall’Olio, stanno cercando un legame con l’autore del gesto. Quest’ultimo infatti potrebbe conoscere i destinatari così come non sapere chi siano. Gli ultimi plichi intercettati e disinnescati ieri nei centri di smistamento di Fiumicino, Castel Madama e Ronciglione. La busta di ieri era indirizzata a un ex militante di CasaPound e un’altra all’ex avvocato che in passato difese il capitano delle SS Erich Priebke.

 

(Foto: Fsp-Polizia di Stato)