Caciara Raggi. Gli orari dei negozi come un gioco

Raggi gioco

A che ora compro cosa.
Il nuovo gioco di società partirà il 18 maggio a Roma, l’ennesima trovata della Raggi, che tante ne pensa e poco fa. Ma tant’è.
Riapertura a fasce orarie per gli esercizi commerciali della Capitale. Scaglionare le uscite dei romani, l’obiettivo. Aggravare lo scoglionamento degli stessi, il risultato.

Un nuovo gioco per la Raggi

I soldi finiti. I buoni spesa che arrivano in pratica solo ai Rom. E più che a che ora compro cosa, la sindaca dovrebbe spiegarci con quali soldi.
E intanto al Campidoglio farneticano di incentivi per l’acquisto di biciclette e monopattini. Ma gli autobus no. Quelli la Raggi non li compra.
Però si indigna per il pigia pigia sui mezzi di trasporto

E ora anche la caccia al tesoro tra gli orari dei negozi. Dunque, per comprare la bistecca dovremo informarci se il nostro macellaio di fiducia aprirà alle 8 e chiuderà alle 15, o si tratterrà in bottega fino alle 21.30. Ma occhio che potrebbe abbassare la serranda alle 19.
E questa è la Fascia 1.

Le fasce come le buste di Mike Bongiorno

Poi i non alimentari, Fascia 2, dalle 9.30/ 10 alle 18/ 19. Mentre per la messa in piega o farci limare le unghie potremo prendercela comoda. Qui siamo in Fascia 3. Parrucchieri ed estetisti aperti dalle 11 alle 21.30.

Poi ci sono i negozi misti. Che sarebbero quelli alimentari e non.
Ecco, questi potranno aderire alla fascia che preferiscono. La uno, la due o la tre. Come nei quiz di Mike Bongiorno. Toccherà segnarsi quale.
Sperando che l’esercente non cambi idea strada facendo. Una caciara. Che vogliamo sperare non sia creata ad arte dal Comune per far cassa con le multe. E comunque, nulla sarà più come prima.Ma assai più complicato.

Però poi ci sono quei fantastici spot televisvi, che ci illuminano su come dovremo essere tutti più umani.
Perché finora, ci fanno capire con eleganza, siamo stati tutti un po’ carogne. E forse il virus è la punizione. Che, fatti salvi i cinesi, sia ben chiaro, ci siamo meritati.
Ma come erano belli quei tempi quando la pubblicità era semplice. Genuina. Senza predicozzi buonisti. Ma lo ricordate? “Più lo mandi giù e più ti tira su”. Fantastico. Invece ora ingoiamo tutto. E muti.