Calcio, Roberto Di Paolo: “Nessuna indagine a mio carico, voglio essere ascoltato”
Negli ultimi giorni il suo nome è circolato con insistenza, accostato – insieme a quello dei familiari – a un’indagine sul calcio minore. Un racconto mediatico che, per Roberto Di Paolo, contiene omissioni, forzature e ricostruzioni parziali. Per questo l’imprenditore ha deciso di rompere il silenzio e affidare a una dichiarazione pubblica la sua posizione, rivendicando la volontà di chiarire ogni aspetto della vicenda e di essere ascoltato dalla magistratura. Una presa di posizione netta, che arriva dopo mesi – anzi anni – di attesa e che punta a rimettere ordine in una storia che soprattutto negli ultimi giorni è stata raccontata in modo impreciso.
Nei giorni scorsi, numerose testate giornalistiche hanno accostato il mio nome – e quello dei miei familiari – a un’indagine della Procura di Roma“, dichiara Roberto Di Paolo, che su una testata ha addirittura letto di essere indagato.
“Nessuna indagine a mio carico”
“Non ho alcuna notizia circa l’esistenza di indagini a mio carico“, precisa Di Paolo. “Ma è mia ferma intenzione contribuire a fare chiarezza sulle vicende oggetto delle notizie di stampa”. L’imprenditore non perde infatti l’occasione per parlare. “Da tre anni, inutilmente, chiedo ai magistrati di essere ascoltato in merito alla questione Ostiamare. Nel 2022, quando ho scoperto la falsità dell’autorizzazione per il pubblico spettacolo già utilizzata dall’Ostiamare prima della compravendita da parte di 7 Colli, è nata un’indagine per l’accertamento dei fatti”.
Di Paolo spiega anche il ‘contenzioso’ con l’assessore Alessandro Onorato. “In questo contesto mio figlio aveva avviato una mediazione civile nei confronti dell’assessore Onorato che lo aveva accusato di aver falsificato il documento. Mediazione civile che, dopo un primo incontro tra gli avvocati, non è stata ulteriormente coltivata. Sono molte e gravi le imprecisioni che sto leggendo in questi giorni e nessuno ha mai chiesto la mia versione. Sono in grado di fornire documenti e fatti che sconfessano la ricostruzione sin qui prospettata. Sono certo che la magistratura farà chiarezza e ribadisco la richiesta di essere ascoltato per poter dare il mio contributo. Con i miei legali andrò fino in fondo a questa vicenda e non mi tirerò indietro: non l’ho mai fatto”.