Calderoli replica a Paola Egonu: “Proprio lei definisce l’Italia razzista?”

Paola Egonu, Calderoli

“Italia paese razzista? Speravo di incontrare Egonu stasera, sono un suo grande tifoso, avrei voluto un confronto con lei, sul punto vista di una giovane per capire dov’è il fenomeno del razzismo, ci sono degli episodi, ma io ricordo quando ero piccolo discriminazioni rispetto ai meridionali, le discriminazioni della Svizzera rispetto agli italiani, oggi questo non c’è, siamo andati avanti rispetto al percorso di integrazione e anche io credo di essere andato abbastanza avanti in questo percorso”. Lo ha detto Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, nel corso della registrazione di “Porta a Porta” che andrà in onda domani su Rai Uno, in seconda serata.

“Mi spiace sentire quelle parole da una persona che probabilmente ha anche ricevuto tanto dalla vita, è nazionale di pallavolo, cavaliere delle Repubblica, sentire genericamente accusare l’Italia di razzismo questo francamente mi disturba” ha aggiunto “oggi parlerei di altre discriminazioni, per esempio la Bebe Vio, una grandissima atleta, di questo si deve parlare, di quei problemi e di quelle discriminazioni”.

Calderoli dice anche di aver “previsto un anno per l’approvazione della legge” sull’autonomia differenziata “in Parlamento e in parallelo un anno per la definizione dei Lep. Quindi a inizio 2024 la possibilita’ che ciascuna Regione richieda una materia o una parte di queste”. “Questo non vuol dire che quella materia sia garantista perche’ poi ci sara’ un negoziato”, ha aggiunto.

E ancora: “Se iniziamo subito con il discorso del presidenzialismo, potremmo arrivare quasi in parallelo all’approvazione dell’uno e dell’altra”.

“Oggi – ha detto ancora Calderoli – è giusto riconoscere che Roma e il Lazio non sono più dei soggetti riceventi ma sono dei soggetti che danno. Questo è il cosiddetto residuo fiscale, poi ricordo che oggi un cittadino lombardo versa pro capite 6.400 euro l’anno per sostenere le spese in conto corrente di otto Regioni del Sud che non hanno la capacità fiscale di mantenere quelle spese”.