Calenda diserta la festa del “Fatto”, Travaglio la prende bene: «Bugiardo, cialtrone, cafone»

«Non parteciperò al confronto organizzato dal Fatto quotidiano,  ce ne sono altri già pianificati e spero anche qualcuno in TV. Un giornale che diffonde ingiurie e falsità non può essere sdoganato come sede super partes di un dibattito. Travaglio conferma le ragioni della scelta». Così Carlo Calenda, stamattina, postando la sua rinuncia last minute al confronto.

Il candidato sindaco al Comune di Roma, posta a corredo del suo post su Twitter uno stralcio dell’articolo di questa mattina dello stesso direttore del Fatto quotidiano. Un passaggio che conferma come Travaglio non abbia digerito la diserzione di Calenda. Anzi

La replica di Travaglio a Calenda

«Già lo conoscevamo come mediocre politico è pessimo ministro ora scopriamo che pure un codardo un cialtrone è un cafone, ma anche un bugiardo. Due anni fa, ospite dal nostro festa La versiliana ci ringraziò per la nostra correttezza».

La controreplica di Calenda al direttore del “Fatto quotidiano”

«Non querelo i giornali. Non lo farò oggi. Ma passare 364 giorni l’anno a insultare e dileggiare e cercare di recuperare la reputazione in una giornata, non va bene. Spero che  il Pd non abbocchi, ricordando anche i tanti insulti rivolti al presidente del Consiglio del governo che sostengono».

Scanzi: “Da Calenda mossa pavida e masochista”

«Leggo che il diversamente vincente Calenda, noto frequentatore di se stesso nonché variante para parolina di Renzi, ha detto a Il Foglio che non verrà alla festa del Fatto dopo aver garantito che sarebbe venuto prima di pubblicare il programma, perché non ci ritiene un posto serio essendo noi (mica lui) insinuatori, insultatori e sputacchiatori.

«A titolo personale – prosegue Scanzi – sono contento. Era uno dei due ospiti che, benché leciti e sensati, ritenevo quest’anno irricevibili. E il suo intervento era pure programmato prima del mio. Dunque, avrei dovuto incrociarlo per forza. Quindi bene, anzi, benissimo. A titolo generale la sua è una mossa politicamente pavida, masochista, fascista. In buona sostanza scema. Quindi una mossa perfettamente alla Calenda. Niente di nuovo. Politicamente asini si nasce e si rimane».

In pratica, una guerra senza esclusione di colpi. E sicuramente non finisce qui. Appuntamento alla prossima puntata: o meglio, al prossimo insulto.

Andrea Scanzi contro Calenda