Calenda: “Roma mica è Zagarolo”. E la sindaca (di Zagarolo) lo bacchetta

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“Gli ultimi cinque mesi sono stati una noia micidiale: e aspettiamo che la Raggi venga condannata, e poi non viene condannata, e poi forse fa il ministro. Arriva Zingaretti, ma forse Sassoli ce la fa. E basta, e mo decidiamo, è la capitale d’Italia mica è Zagarolo“. Lo ha affermato Carlo Calenda, ospite di Start, su Sky Tg 24, a proposito delle candidature a sindaco di Roma.

Carlo Calenda e la gaffe su Zagarolo

Seguo con molto interesse Calenda, ma questa volta è stato poco carino. Una persona, che sta per candidarsi a sindaco di Roma, dovrebbe sapere che Zagarolo fa parte dei 121 comuni che compongono la città metropolitana”. Così la sindaca di Zagarolo, Emanuela Panzironi, dopo le parole di Carlo Calenda, ospite a Sky Tg 24.

La sindaca di Zagarolo contro il candidato

“Inviterei Calenda – dice all’Adnkronos- a venirci a trovare, far tesoro del tessuto culturale artistico di Zagarolo che probabilmente non conosce. Così come forse non conosce il nostro laboratorio politico del centro sinistra, che abbiamo tenuto unito e che ha portato alla mia elezione. Zagarolo non sarà la Capitale d’Italia, ma per noi è la Capitale del Mondo”, conclude Panzironi.

E Calenda attacca anche Gualtieri

Calenda, nel corso dell’intervista, ha bocciato invece Gualtieri. “Per me possiamo trovare tutti gli accordi che vogliamo. Dopo di che la candidatura di Gualtieri non ho capito nè come è avvenuta, nè come è stata ritirata, nè se c’è di nuovo. Io Roberto Gualtieri l’ho appoggiato alle elezioni europee, penso che sia stato un bravissimo presidente di commissione, penso proprio che l’amministrazione non è la sua cosa, tant’è che eravamo all’opposizione di quel governo e i provvedimenti che ha fatto, dalla cassa integrazione ai primi giri di ristori, hanno funzionato male”. Così Carlo Calenda, ospite di ‘Start’ su Sky Tg 24, a proposito della candidatura di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma e di un eventuale accordo con lui.

“Ma non perchè è una persona cattiva e non capace, perchè -aggiunge- la sua esperienza è meno gestionale-amministrativa e più di relazioni in campo europeo. Roma oggi ha bisogno di una perizia gestionale-amministrativa molto, molto forte, perchè è totalmente fuori controllo”.